Aosta approva il rendiconto da oltre 150 milioni. Cala l’avanzo ma sale il costo del personale

10 Maggio 2024

Poco più di una settimana dopo “l’Aventino” dell’opposizione, che aveva fatto saltare il Consiglio, ad Aosta è stato approvato il rendiconto 2023 del Comune. Il documento contabile passa dopo un giorno di dibattito in Aula con i 19 voti favorevoli della maggioranza, una astensione e sei voti contrari.

I numeri sono quelli già illustrati durante i lavori della quarta Commissione: il consuntivo pareggia a 154 milioni 214mila 900 euro, l’avanzo di amministrazione scende dai 49 milioni dello scorso anno ai 30 attuali, mentre raddoppiano le risorse per gli investimenti, che passano da 6 a 12 milioni. A pesare – come già detto – l’incremento del costo del personale, per circa 2 milioni, per il rinnovo, retroattivo, contratti 2022/204 per i dipendenti pubblici.

Le entrate correnti accertate ammontano invece a 65 milioni 751mila 609 euro, mentre quelle in conto capitale a 5 milioni 811mila 312 euro. Le entrate di natura tributaria – pre le quali erano previsti 21 milioni 894mila 600 euro -, ne sono stati accertati 22 milioni 528mila 912 euro. Tra le entrate tributarie l’Imu cuba a 12 milioni 603mila 140 euro – sui livelli dell’anno precedente -, mentre l’addizionale Irpef fa registrare un dato di 3 milioni e la Tari di 6,7 milioni.

I trasferimenti correnti quadrano a 29 milioni 097mila 191 euro. Di questi, 28 milioni 443mila derivano dall’Amministrazione regionale. Le entrate extratributarie ammontano, di competenza, a 14 milioni 125mila euro, in calo rispetto ai 15 milioni 580mila dell’anno precedente. Per quanto riguarda invece le entrate in conto capitale, la cifra è di 5 milioni 811mila 312 euro, mentre quelle derivanti dal Pnrr sono state reimputate nel 2024 in relazione all’esigibilità di spesa.

Il “muro contro muro” tra maggioranza e opposizione

I rilievi dai banchi dell’opposizione erano già arrivati in Commissione. In Consiglio, le critiche non sono meno benevole: “Ravvisiamo anche quest’anno un incremento generalizzato della pressione fiscale sui cittadini – ha detto il capogruppo di Forza Italia Paolo Laurencet –. Sull’addizionale Irpef, in un contesto in cui il Comune ha avuto risorse eccezionali nelle casse, si è fatta comunque la scelta di chiedere uno sforzo ulteriore agli aostani. Rileviamo anche l’aumento dell’Imu, una delle conseguenze dell’ormai famigerato Superbonus”.

Non solo: “La co-progettazione, non aiuta le attività economiche e crea anche una distorsione della concorrenza – ha aggiunto il consigliere azzurro –. È uno strumento utile in alcuni settori, ne avevamo parlato con favore per gli asili nido, e forse può esserlo per la gestione di un impianto sportivo. Anche qui bisogna vedere: per PalaIndoor, centro polivalente e palestre, al momento non abbiamo progetti concreti iniziati. Ma non riteniamo che sia corretta per le attività di tipo commerciale”.

Non fa sconti Sylvie Spirli (Lega): “Questo documento è gradevole alla vista, ma restituisce l’immagine di un’Amministrazione priva di visione innovativa e di priorità. Il Pnrr impone di cambiare rotta e invitiamo a farlo per l’ennesima volta, con una reale apertura sui problemi veri della città”.

Poi, sarà l’aria delle Europee, Spirli prende in prestito un leitmotiv di un eurodeputato del suo stesso partito: “Dopo quasi quattro anni il tempo delle ammonizioni è terminato – ha aggiunto la consigliera –. Di fronte a questo rendiconto in bianco e nero, con più lati scuri che chiari, questa squadra merita il cartellino rosso’”.

“Sottolineo soltanto che un bilancio da 150 milioni non si è mai visto – ha detto invece Giovanni Girardini, capogruppo de La Renaissance -. Ovviamente, queste cifre dipendono dal Pnrr e da altre eccezionalità, ma un avanzo da 30 milioni è ancora uno sproposito. I ritardi nel bilancio ci sono, che vi piacciano o meno. Ma tanto, se prenderete un’insufficienza dal prefetto e dalla Corte dei conti voi siete sempre talmente bravi che tanto recupererete.

In replica, la vicesindaca Josette Borre – che è anche assessora alle Finanze –, ha detto: “La maggioranza ha fatto una relazione lunga e densa di contenuti portando alla luce quanto è stato fatto, la minoranza quanto non fatto. È un gioco delle parti, prendiamo atto. È anche comprensibile che alcune azioni possano scollinare da un anno all’altro e magari andare oltre. A me dispiacerebbe fare programmi di progettazione che facciano trasparire paura, o che portino avanti solo cose sulle quali si è sicuri. La politica deve saper andare anche avanti rispetto a ciò che è sicuro. Magari alcuni obiettivi non saranno raggiunti al 100 per cento, ma hanno visto l’avviarsi di un percorso”.

“Ogni anno sentiamo queste critiche sull’aumento delle tasse – ha detto invece Paolo Tripodi, capogruppo di Pcp -. In realtà non è stato aumentato nulla, ciò che cambia è semplicemente la base imponibile e quella non dipende da noi. Sui servizi, quanto il Comune stanzia per coprire i servizi a domanda individuale di Aosta è uno dei valori in percentuale più alti tra tutti, a dimostrazione che l’attenzione è sempre molto presente”.

Approvato in Commissione il rendiconto 2023: le cifre del consuntivo

24 aprile 2024

Aosta, Piazza Chanoux

Il rendiconto di bilancio del Comune di Aosta – approvato in IV Commissione – pareggia a 154 milioni 214mila 900 euro. Tra le novità che emergono dal documento contabile c’è una maggiore capacità di spesa da parte dell’ente, una diminuzione dell’avanzo di amministrazione ed il raddoppio delle risorse destinate agli investimenti.

Il “nodo” dei contratti

Ma ad incidere è anche l’aumento del costo del personale, dopo il rinnovo dei contratti 2022/204 per i dipendenti pubblici – sia statali, sia degli enti locali –, inserito dal governo Meloni nella Finanziaria 2024. E che ha valore retroattivo.

In aula, la vicesindaca Josette Borre – che è anche assessora alle Finanze – ha spiegato: “Diversi motivi hanno innalzato l’indice di rigidità della spesa corrente. Abbiamo provveduto, lo scorso anno, ad assumere sei persone in più al netto dei pensionamenti. Ma più che le assunzioni hanno influito gli aumenti contrattuali compresivi delle annualità precedenti. Questo ha alzato di parecchio la spesa annuale, con il costo medio del dipendente passato da 43mila a 49mila euro”.

E, sui circa 3 milioni complessivi di aumento delle spese, la percentuale non è indifferente: “Questo esercizio ha visto una crescita spese correnti dovuta agli aumenti delle spese di personale. Parliamo di circa 1,3 milioni di euro”, ha detto invece Jean-Claude Mochet, presidente del Collegio dei revisori dei conti del Comune.

Il Comune è riuscito a spendere di più

Tema annoso, il rendiconto 2023 mostra un’Amministrazione capace di spendere di più le proprie risorse, anche sul lato investimenti. Quindi, avanzando meno.

“La parte corrente del bilancio è migliorata – ha spiegato Borre –. Passiamo da una percentuale media dell’impegno di spesa dell’86 per cento all’89. Questo dimostra un buon utilizzo delle risorse: Per la Missione 1 lo stanziamento definitivo è impegnato per il 94 per cento, per l’ordine pubblico per il 96,22, per Istruzione e diritto studio per il 97,98, per le Politiche giovanili e lo sport per il 95,13, per il Turismo per il 90 per cento, per l’Assetto del territorio per il 94,91, per lo Sviluppo sostenibile per il 95,82”.

Riguardo gli investimenti, “abbiamo raddoppiato l’impegno, passando da 6 a 12 milioni per il 2023”, ha detto sempre l’assessora.

Meno avanzo

Dopo le cifre monstre accumulate negli anni, l’avanzo di amministrazione è dimagrito durante l’anno passato. “L’avanzo, che ritengo importante ed emblematico della gestione dei conti, passa dai 49 milioni dell’anno precedente ai 30 milioni del 2023. Questi, come sempre, non sono completamente liberi. Quello disponibile e non vincolato, quindi per investire, passiamo da 21 milioni ai 12 milioni 620mila del rendiconto 2023”, ha detto sempre Borre.

Che aggiunge: “Questo significa che, oltre a generarsi meno avanzo, e le percentuali di impegno lo esplicitano, si è diventati più bravi ad investire e impegnare in fondi nel 2023. E questo, secondo me, è uno degli elementi più importanti, e che testimonia l’impegno che l’Amministrazione si è presa ad inizio legislatura”.

Rendiconto sul quale anche il Collegio dei revisori dei conti si è espresso positivamente: “Rileviamo che molti obiettivi sono stati raggiunti, come la riduzione dell’avanzo di amministrazione – ha spiegato Mochet –. È sicuramente positivo, così come lo è la riduzione del Fondo di crediti di dubbia esigibilità, passato da 12 milioni a 7. Questo è il rendiconto di un ente sano, c’è una riserva di cassa di 53 milioni circa. Non ci sono problemi di residui di competenza e di cassa”.

Le riserve dell’opposizione in Commissione

Se il rendiconto viene approvato in Commissione con i quattro “sì” della maggioranza, i due commissari d’opposizione – è la natura stessa della politica – non possono che votare contro un documento di bilancio.

Un “no” ampiamente spiegato: “Secondo noi, molti obiettivi non sono stati realizzati – ha spiegato in aula Sylvie Spirli (Lega), come ad esempio il potenziamento della connessione con l’Espace Pila o la valorizzazione della vocazione sportiva di Aosta. Riteniamo che qui siano stati fatti dei mezzi passi falsi nel corso del 2023. Basti pensare al PalaIndoor dove avete avviato l’iter per la co-progettazione, con due gare ad esito negativo”.

“Nonostante questo – ha aggiunto –, nel 2024 scrivete che vorrete adottare di nuovo questo strumento per altri impianti come la palestra ‘Avis’ ed il campo polivalente. Valutare ulteriori iter al di là della co-progettazione sarebbe cosa buona e giusta”.

Sul tema si è soffermato anche Paolo Laurencet, Forza Italia: “Ci sono stati inciampi, non solo sul PlaIndoor. La co-progettazione, per quanto appreso direttamente, sta incontrando diverse difficoltà sugli impianti sportivi. In particolare, per il campo polivalente. Ho avuto un incontro recente con chi è interessato, e mi sono state riportate molte difficoltà nel trovare la giusta modalità di gestione”.

Non solo: “Sul discorso co-progettazione siamo intervenuti più di una volta. La nostra riflessione è sempre la stessa: per la gestione di un impianto sportivo, così come alcune attività dal carattere più prettamente commerciale che non sociale, siamo sicuri che la co-progettazione sia lo strumento migliore? Per noi no. Non è lo strumento ideale”.

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