La raccolta differenziata di Aosta arriva al 77%. Polemiche sull’aumento della Tari

11 Ottobre 2024

A nove mesi circa dal lancio del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti ad Aosta, e a sei mesi circa dall’entrata in vigore effettiva, com’è lo stato dell’arte in città?

Anzitutto, un dato positivo c’è. Secondo l’assessore all’Ambiente Loris Sartore, infatti, la raccolta differenziata – che aveva superato il 70 per cento nel novembre 2023, oggi è salita: “Gli ultimi dati ci danno una differenziata al 77 per cento – ha detto –, ci avviciniamo a soglia dell’80 per cento che auspicavamo. Sta anche migliorando un po’ la qualità della differenziata e chi sbaglia a conferire è calato”.

Se a marzo erano state 1.531 le nuove utenze che avevano fatto richiesta della ecotessera, e circa 1.700 la stima di quelle ancora “sommerse”, dati aggiornati non ci sono ancora. Anche perché individuare le utenze non è operazione semplice: “L’Ufficio tributi ed il sistema che adotta Quendoz stanno cercando di fare collimare le banche dati – aggiunge Sartore –. Non è semplice. A volte ci sono casi di utenze iscritte due volte per la stessa unità abitativa, ci sono situazioni diverse su alloggi sfitti, alloggi brevi”.

La Tarip partirà dal 1° gennaio, ma sulla “premialità” c’è ancora da fare

Insomma, per “pagare meno” tutti allargando la base dei contribuenti – dice ancora l’assessore – “prima bisogna sapere quale sia precisamente, questa base”. Intanto, per inserire il concetto di premialità per chi differenzia meglio – o, ad essere più precisi, di penalizzazione per chi differenzia peggio – c’è ancora da fare. Anche se la data c’è già: la Tarip – la cosiddetta “Tari puntuale” – prenderà il via dal 1° gennaio 2025.

“Ci arriveremo a breve – dice sempre Sartore –. Nella prossima riunione del Coordinamento rifiuti con l’Ufficio tributi andremo ad individuare la tariffa. Il numero di conferimenti minimi è invece una decisione più politica. Ci sono 52 settimane in un anno e adesso lo svuotamento dell’indifferenziata è una a volta a settimana. Vorremmo scendere. E facendo bene la differenziata servirebbero meno svuotamenti”.

Non solo: “Chi andrà oltre dovrà pagare di più, ma non è semplice quantificarlo. La settimana prossima faremo ragionamenti più fini. Poi, non sarà un provvedimento scolpito nella pietra’. Faremo un calcolo sul 2025, poi per anni successivi sarà possibile ritarare il costo. Dal 1° gennaio 2025, quindi, la Tarip sarà calcolata sia sulla parte fissa della tariffa, sia su una parte della variabile degli occupanti dell’alloggio, i metri quadrati ed il numero di conferimenti”.

L’aumento della Tari

Diverse polemiche – e segnalazioni, anche alla nostra redazione – riguardano gli aumenti in bolletta della Tari. Aumenti non indifferenti che l’assessore spiega così: “Gli aumenti ci sono stati – ha detto –. Ce li aspettavamo lo scorso anno e sapevamo che sarebbe stato un incremento del peso della Tari. L’aumento è stato circa del 18 per cento, dovuto ad alcuni fattori come l’aumento della portata dei bidoni, quello delle materie prime e del carburante. Una catena che ha riguardato non solo la Tari ma l’aumento della vita di tutti i giorni”.

Questione sulla quale pesa, di conseguenza, anche “il contratto con Quendoz, che ha chiesto la revisione dei prezzi – aggiunge Sartore –. E a questo bisogna aggiungere l’aumento costi di conferimento a Brissogne, sia per Aosta sia per tutti i SubAto, e anche EnVal ha dovuto rivedere i costi”.

Quindi, dice Sartore, “non è corretto attribuire l’aumento al nuovo sistema. Il sistema è porta a porta c’era prima e c’è adesso. Abbiamo attivato i cassonetti dell’indifferenziato ad apertura con tessera o con app, ma non pesano sulle tariffe”.

Però, aggiunge l’Assessore, “tutti gli altri SubAto stanno adottando sistemi simili a quello di Aosta, l’Unité Grand-Paradis e la Valdigne, anche la Mont-Émilius e la Grand-Combin. Si arriverà ad un sistema omogeneo in tutta la Regione. E verrà meno anche la migrazione dei rifiuti, soprattutto nelle zone di confine”.

Insomma, “il bilancio finora è positivo – chiude Sartore –. L’obiettivo è quello di ridurre quanto più possibile la quota di indifferenziata da conferire in discarica. Il Piano regionale dei rifiuti ce lo dice: dobbiamo ridurre al 10 per cento la quantità di indifferenziata in discarica per allungarle la vita. Altrimenti, tra otto anni sarà esaurita. Ed in quel caso sì che ci saranno più costi per tutti”.

Con la nuova raccolta dei rifiuti ad Aosta emerge il “sommerso”. 1.531 le nuove utenze Tari

29 marzo 2024

I nuovi bidoni e i mastelli per la raccolta differenziata di Aosta

Poco dopo la metà di gennaio, l’annunciato nuovo servizio di raccolta dei rifiuti del Comune di Aostapartito poi ufficialmente il 4 marzo scorso – stava facendo emergere alcune irregolarità tra i cittadini. Alcuni, infatti, non si erano mai iscritti al ruolo Tari, la Tassa sui rifiuti.

Oggi, dopo quasi un mese dall’introduzione delle novità nel capoluogo, qualche dato del “sommerso” comincia ad affiorare in superficie. E lo fa – dicono dall’Amministrazione – proprio perché per aprire i cassonetti – nelle abitazioni dalle 11 utenze in su – ora è necessaria l’Ecotessera o l’appSigma Aosta”. Ergo, registrarsi.

In Consiglio comunale, l’assessore all’Ambiente Loris Sartore, in risposta ad una mozione di Giovanni Girardini (La Renaissance) spiegava che “da un primo controllo fatto attraverso l’anagrafe, sono ancora circa 1.700 le utenze domestiche non registrate. Numeri che vanno però presi con cautela – diceva –, perché i dati sono da depurare dal momento che potrebbero essere state calcolate persone defunte o che, per svariati motivi, non risiedono più ad Aosta”.

Per l’assessore “questo è un dato positivo, perché venendo a conoscenza di queste utenze si allarga la base dei contribuenti, il che porta ad una maggiore spartizione, quindi ad una riduzione dei costi per tutti, cercando così di raggiungere un’equità fiscale”.

Nel frattempo, però, oltre al “sommerso” sta cominciando il recupero di chi al ruolo Tari non era iscritto. Numeri che non si aspettavano neanche in Comune: “Da quando abbiamo lanciato la campagna a settembre – dice ancora Sartore – si sono iscritte al ruolo Tari 1.531 nuove utenze al 19 marzo. Questo è l’‘emerso’, perché ovviamente per aprire il cassonetto oggi devi avere la tessera. È stato un progressivo incremento fino ad arrivare a questi numeri, la ditta Quendoz ci segnala tra le quattro e le cinque nuove richieste al giorno”.

Rifiuti abbandonati nel quartiere Cogne, il Comune: “Tutto si assesterà”

11 marzo 2024

I rifiuti abbandonati nel quartiere Cogne

“Bisogna pulire prima che arrivino i topi, se arrivano è la fine”, spiega una signora mentre indossa i guanti e si prepara a raccogliere i rifiuti da terra. Ad una settimana esatta – era il 4 marzo – dall’avvio del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti di Aosta, qualcosa è andato storto. Le segnalazioni non sono mancate, la scena lascia pochi spazi all’interpretazione: in mezzo alle “case Stura”, una delle “porte” tra il quartiere Cogne e l’area ex Testafochi che porta dritta al centro città, qualcosa non ha funzionato.

Alcuni bidoni sono colmi, per il resto si trovano un gran numero di sacchetti sparsi a terra. Cartoni, borse piene di vestiti. Un materassino avvolto in un sacco di plastica trasparente. Nel resto del quartiere la situazione è nella norma. Qualche rifiuto sparso si trova, ma niente di trascendentale. Scene normali di vita quotidiana, cittadina. Per fortuna o purtroppo. Ma cos’è successo?

Verso la metà di gennaio si era posto un problema: il nuovo servizio, in fase di avvio, stava facendo emergere unsommerso” di utenti privi di tessera, per i quali il Comune stava cercando di correre ai ripari cercando di recuperare le posizioni scoperte. Oggi invece, in piena fase di rodaggio, i rifiuti a terra.

C’entrano le tessere non ancora ritirate da parte di alcuni utenti? O è una questione di inciviltà? “A volte sono un po’ di entrambe le cose – spiega l’assessore all’Ambiente Loris Sartore –. Già prima, in particolare nel quartiere Cogne, si erano verificati alcuni abbandoni di rifiuti davanti a cassonetti. Ora si può aggiungere il fatto che qualcuno non abbia ancora ritirato le tessere, e lo sappiamo. Il fatto che adesso i cassonetti siano ‘bloccati’ per chi non ha la tessera fa emergere le utenze che non si erano mai iscritte a ruolo Tari”.

“Dopo una settimana, è ancora presto per un bilancio – aggiunge Sartore –. Per le verifiche, in alcuni condomini erano stati segnalati meno utenti di quanti fossero quelli effettivi. Oltretutto, abbiamo ancora utenze singole e condomini senza contenitori. In questo, Quendoz si è data il mese di marzo per completare la consegna ai ritardatari, e verrà messo a posto tutto”.

L’assessore cerca di vede il “bicchiere mezzo pieno”, o meglio la possibilità di “sanare” alcune situazioni: “Il nuovo sistema – spiega – è anche un modo per fare comunque chiarezza. Il fatto che vengano fuori utenti non registrati all’Ufficio tributi per la Tari è positivo. Questo perché se prima il costo del servizio veniva ripartito tra le circa 20mila utenze della città, ora se ne aggiungono altre in più e si ridistribuisce in maniera più equa”.

Sartore si dice anche persuaso della bontà del nuovo servizio e della sua impostazione, anche se il percorso non sarà breve: “Siamo convinti della scelta fatta – ha detto infatti –. Abbiamo avuto anche una conferma dopo una visita a Chieri, dove abbiamo visto il Centro del riuso (uno è in previsione anche ad Aosta, con un progetto già presentato) che realizzeranno ed un Repair café nel quale essere assistiti nella riparazione degli oggetti. Ma, soprattutto, abbiamo parlato con l’Amministrazione che ha inserito la tassa puntuale nel 2005. Sono assolutamente soddisfatti, hanno raggiunto l’83 per cento di raccolta differenziata (Aosta ha superato il 70 per cento, ndr.) e ci hanno detto di non mollare, di tenere duro. E che pian pianino tutto si assesterà”.

Il nuovo servizio rifiuti di Aosta fa emergere un “sommerso” nella Tari. Il Comune lavora sul recupero

19 gennaio 2024

L’Ecocentro della ditta Quendoz in via Caduti del lavoro, ad Aosta

Ciò che saltava all’occhio subito, con l’avvio del nuovo servizio di igiene urbana del Comune di Aosta – rimasto al palo per due anni tra le “pastoie” dei ricorsi al Tar –, era l’introduzione della tassa sui rifiuti puntuale, la cosiddetta Tarip, che introduceva una “premialità” per avvantaggiare gli utenti più ligi nel differenziare.

Ciò che salta all’occhio oggi è che il nuovo servizio sta facendo emergere alcune irregolarità tra gli abitanti di Aosta, permettendo di sanarle. “Il fatto è che non c’è un passaggio automatico per cui quando prendi la residenza sei iscritto alla Tari, ma sono i singoli a doverne fare domanda – spiega la vicesindaca Josette Borre, che è anche assessora alle Finanze del Comune –. Di fatto, se hai preso la residenza e non hai mai fatto richiesta della Eco-tessera potevi comunque buttare l’immondizia ma, in pratica, non pagando la Tari. Ed è molto difficile incrociare i dati. Ora, invece, è necessario avere la tessera per aprire i bidoncini, quindi registrandosi”.

Difficile – ad ora – dare una cifra di questo “sommerso”. Di certo, dice la vicesindaca, non raggiunge le vette delle bollette non pagate dell’acqua che tra il 2007 ed il 2019 facevano segnare quasi due milioni di euro, erosi poi nel giro di un anno grazie anche all’istituzione del nuovo Ufficio riscossioni comunale.

Borre spiega: “Non abbiamo ancora una stima, contando anche che molte persone che non hanno pagato non hanno cattive intenzioni. A volte sono solo ritardi. Il principio della Tari è che la tassa debba coprire la spesa del servizio. E sappiamo già che il suo costo continua a mantenere le cifre approvate nel bilancio di previsione”. Ovvero, circa 6,6 milioni di euro di entrate per le casse comunali.

Operazione recupero

“Sono cifre che nell’arco del tempo si stanno recuperando – aggiunge la vicesindaca –, esattamente come è capitato per l’acquedotto. Non è un dramma, piano piano si riassorbono. Con le bollette dell’acqua c’è una differenza non da poco: a fine anno i residui Tari sono molto alti perché il bollettino esce negli ultimi mesi dell’anno, mentre l’acquedotto ha una bollettazione trimestrale. Con la Tari è più difficile perché quando fai i conteggi devi calcolare che introiterai l’anno successivo”.

Per avere i numeri bisognerà aspettare, ma la “macchina” si è messa in moto: “Essendo fatta in autodenuncia, l’imposizione Tari è in capo all’utente che si iscrive a ruolo – dice invece Jean-Louis Quendoz, amministratore unico della Ditta Quendoz che gestisce il servizio –. Per il Comune è difficile avere contezza di quanta mobilità ci sia nei condomini, nei quali diverse persone non hanno la residenza, e capire chi sia iscritto o meno. Noi, in questa fase massiva di distribuzione dei bidoni e dei mastelli ci siamo accorti di alcune discrepanze. Ma anche del fatto che alcune utenze non domestiche buttavano i rifiuti nei contenitori di quelle private”.

In questo, il nuovo sistema aiuta: “Sono numeri piccoli ma importanti – aggiunge Quendoz –, fosse anche solo un 5 per cento è comunque rilevante. L’operazione per noi ha un carattere tecnico: associando ogni contenitore ad un’utenza e ad una posizione Tari, se questa posizione non risultasse gli utenti non avrebbero la tessera per aprire il contenitore. E con la partenza del nuovo servizio avranno la necessità di iscriversi a ruolo. Tanti, anche in buona fede, ci chiedono come mai abbiamo tolto bidoni, scoprendo così di non essere iscritti e facendolo”.

Sul recupero, Quendoz è ottimista: “Secondo me nel giro di quest’anno, il tutto entrerà a regime completo senza disturbi sia per il servizio, sia per l’Ufficio tributi. Stiamo dando una mano agli Uffici a recuperare questa quota di non iscritti. Come detto, a noi arrivano delle segnalazioni, alcuni utenti chiedono come mai non abbiano in dotazione i contenitori. Così facciamo presente che non sono iscritti a ruolo. L’Ufficio tributi del Comune ha una mole di lavoro abbastanza intensa in questo periodo perché molte più utenze rispetto al solito si stanno regolarizzando”.

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