Tariffe dei parcheggi, Nuti: “Finché sarò sindaco gli aumenti non si faranno”
“Vorrei chiarire una cosa una volta per tutte: finché ci sono io gli aumenti non si faranno”. A dirlo, in Consiglio comunale ad Aosta, il sindaco Gianni Nuti. Intervento che arriva dopo la discussione – una mozione targata Lega, accorpata a una di Forza Italia – che mette nel mirino gli aumenti tariffari della sosta ipotizzati nel Piano urbano della mobilità sostenibile.
Nel tiro incrociato – il Carroccio aveva già espresso le sue perplessità la scorsa settimana in una conferenza stampa –, Nuti scandisce: “L’obiettivo è che la auto in centro non ci vengano proprio. Servono però delle premesse: prima completiamo quadro delle pedonalizzazioni e delle ztl. Questa è la priorità. E che almeno metà di piazza della Repubblica sia pedonalizzata e che i futuri studenti della nuova Università possano così avere una connessione con la città. Con il parco all’interno della ex Testafochi che abbiamo voluto noi, e lo sottolineo”.
Non solo: “Faremo la nostra battaglia con la Regione per ottenere la gratuità delle navette – altro elemento contenuto nel Pums, e già emerso in Consiglio comunale –, e abbiamo trovato terreno fertile. Con il Pnrr ci sarà il ripristinodel parcheggio di quello in via Liconi, avremo 30 posti nella zona di via Chambéry. Oggi abbiamo oggettivamente delle ulteriori complicanze con il Bonus 110 ed i cantieri che devono concludersi. Perché la città deve avere una permeabilità e una praticabilità del suo territorio sufficiente. E ora ci sono troppi cantieri”.
Poi, Nuti torna sulla questione tariffaria: “È molto improbabile che questa consiliatura proceda con gli aumenti tariffari. Abbiamo un piano di priorità che è legato al fatto di far riguadagnare spazi ai cittadini. Siamo convinti che la maggior parte delle persone sia contenta di vivere in una città dove si respira una buona aria, dove nessuno ci ‘salta’ sui piedi con le ruote e possiamo muoverci con una certa libertà, senza mezzi motorizzati inquinanti”.
Sulle tariffe c’è anche altro da dire: “C’è anche una questione di domanda-offerta. Come possiamo aumentare i costi per il parking de la Ville se è sempre vuoto? Quando e se sarà pieno converrà aumentare, ma così no. Non avrebbe senso. E non è neanche previsto nelle ipotesi: nel Pums c’è scritto ‘idee’, non parliamo del Vangelo”.
Con una ‘tirata d’orecchie’ all’opposizione: “Non fateci passare per l’ennesima volta per i gabellieri del Re. È strumentale e fazioso e non è assolutamente aderente alla realtà. Questa immagine la smantelliamo e la restituiamo al mittente. Stiamo cercando di dare un contributo per cambiare l’immagine della città. Ci riusciremo? Non ci riusciremo? Abbiamo avviato un percorso che crediamo sia un desiderata diffuso. Non settario né minoritario”.
Le mozioni
Illustrando le mozioni, dai banchi della Lega la consigliera Sylvie Spirli rimarcava quanto già detto in conferenza stampa: “Oltre all’eliminazione degli stalli per le ciclabili dal Pums emerge la volontà di decentrare il più possibile il traffico e la sosta. Con questo documento si eliminerà la fascia oraria gratuita dalle 12 alle 14, e nel medio periodo si estenderà dalle 18 alle 20. Questo comporterà disagi per chi frequenta la città per motivi di lavoro. È una politica puramente ideologica che mette le mani nelle tasche degli aostani”.
Paolo Laurencet, Forza Italia, aggiungeva: “Gli aumenti non sono nella filosofia del partito che rappresento. Non credo che cittadini, che devono già affrontare le spese dell’energia alle stelle e l’inflazione, debbano ancora pagare ancora un conto così pesante. Qui si incrementano le tariffe, ma riusciamo a dare qualcosa di più ai cittadini che non sia una ciclabile a monconi? E magari qualcosa per chi non abita la città ma deve recarvisi per motivi di lavoro e non solo?”.
Un piano in prospettiva
Rispondendo, l’assessore alla Mobilità Loris Sartore spiegava che il Pums non guarda al “qui e ora”. Anzi: “È uno strumento di indirizzo e ha un’orizzonte di dieci anni. Non trova immediata applicazione. Per sgombrare il campo da equivoci, le politiche tariffarie non sono state ancora deciso. Né quando e né come. E non sto sconfessando quanto scritto nel Pums. Ma, prima di mettere in atto una politica tariffaria servono altre iniziative e azioni, alcune già in corso: la rete ciclabile che entro fine anno sarà completa e completamente fruibile e la gratuità delle navette verde e rossa”.
E la Regione?
Le parole del sindaco hanno smosso Bruno Giordano, Lega, che ritira la firma dalla mozione. Intervenendo, prima di Nuti, aveva puntato il “bersaglio grosso”. Ovvero la Regione che “dovrebbe capire che se non si completa il parcheggio a sud del ‘Parini’, se non fa il pluripiano previsto nella nuova Università, che permetterebbe la pedonalizzazione definitivamente piazza della Repubblica, se non ci aiuta ad acquisire la casa Motta, la cosiddetta ‘casa rossa’ all’Arco, per fare un pluripiano interrato, non possiamo pensare di risolvere i problemi solo con la mobilità dolce”.
Ma non solo: “Il problema vero è: il fatto che chi dovrebbe occuparsi con il Comune di rendere più vivibile la Capitale dell’Autonomia, ovvero la Regione, preferisce occuparsi del ‘palazzo vista mare’. Del resto, la Regione ha preso un parcheggio in via Festaz e messo la sbarra. Poi ha preso il parcheggio per il ‘club dei 35’ e ha risolto il problema. Peccato che la città, intanto, assorbe tutto il traffico regionale, nazionale e in alcuni momenti, e per fortuna grazie ai turisti, anche quello internazionale”.