Bimbo morto in piscina, il nuovo esame conferma l’annegamento

22 Gennaio 2020

Il nuovo accertamento medico-legale – richiesto dalla Procura con incidente probatorio, dopo che quello precedentemente svolto era stato dichiarato inutilizzabile a processo dal Gup Giuseppe Colazingari – conferma che la morte del piccolo Mohssin Ezzamal, 8 anni, è avvenuta per annegamento. Il bambino aveva perso la vita il 16 giugno 2017, in una vasca della piscina di Aosta.

All’udienza di oggi è stato ascoltato il medico-legale Pasquale Beltempo, che ha curato l’esame, quindi il giudice ha rinviato al 10 febbraio per la discussione dell’udienza preliminare, al termine della quale vi sarà il rinvio a giudizio con dibattimento ordinario, o la dichiarazione di non luogo a procedere, per i cinque imputati di concorso in omicidio colposo.

L’accusa è mossa nei confronti del responsabile della gestione dell’impianto (Maurizio Fea, 49 anni), dell’adulto che accompagnava il bambino quel pomeriggio (il 55enne Sandro Grisenti) e di tre bagnini (Francesca Golisano e Giacomo De Raco, entrambi 27enni, e Federico Gottardi, 25enne). La famiglia del piccolo si è costituita parte civile nel procedimento.

Ad indagare sull’accaduto era stato il Nucleo Operativo Radiomobile dei Carabinieri. Della dramma del piccolo Mohssin si era accorto un ragazzo in acqua, ma malgrado i vari tentativi di rianimazione effettuati dal 118 non c’era stato nulla da fare per il bimbo. L’accusa è rappresentata in aula dal pm Luca Ceccanti.

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