Bimbo morto in piscina, inutilizzabile a processo l’autopsia
L’accertamento medico-legale disposto dalla Procura sul corpo del piccolo Mohssin Ezzamal, il bambino morto ad 8 anni in una vasca della piscina scoperta di Aosta il 16 giugno 2017, è stato dichiarato processualmente inutilizzabile dal Gup Giuseppe Colazingari. È accaduto oggi, mercoledì 2 ottobre, nell’udienza del procedimento che vede cinque persone accusate di concorso in omicidio colposo.
L’eccezione sull’esame autoptico (che confermava l’annegamento quale causa del decesso) era stata sollevata dalle difese degli imputati, osservando l’omesso avviso dello stesso agli indagati. Di fronte all’accoglimento della questione procedurale, il pm Luca Ceccanti ha avanzato richiesta di incidente probatorio, relativamente ad un nuovo accertamento sulle cause del decesso. L’udienza è stata quindi aggiornata al prossimo 15 ottobre, per l’affidamento dell’incarico al consulente tecnico che dovrà procedere.
Imputati sono l’adulto che accompagnava il bimbo quel venerdì pomeriggio (Sandro Grisenti, 55 anni), tre bagnini (Francesca Golisano, Girolamo Deraco, entrambi 27enni, e Federico Gottardi, 25) e per il responsabile della gestione dell’impianto sportivo (Maurizio Fea, 49 anni). Le indagini erano state effettuate dal Nucleo Operativo Radiomobile dei Carabinieri. Secondo la ricostruzione, il piccolo non padroneggiava ancora perfettamente il nuoto ed aveva tentato di uscire dalla vasca, ma nessuno lo aveva notato.
Ad accorgersi del dramma era stato un ragazzo in acqua, ma era troppo tardi: il 118 aveva effettuato vari tentativi di rianimazione, rivelatisi vani. In una delle prime udienze, nell’aprile 2018, era stata ammessa la costituzione a parte civile della famiglia del bambino, accogliendo inoltre la richiesta di citazione della società di gestione dell’impianto, la cooperativa “Regisport”, in qualità di responsabile civile.