L’autopsia conferma: il piccolo Mohssin Ezzamal è morto affogato. Cinque gli indagati

Nel registro degli indagati sono stati iscritti l’adulto che lo accompagnava quel pomeriggio, tre bagnini e il gestore della piscina scoperta di Aosta. Ipotizzato il concorso in omicidio colposo.
Foto di archivio - Piscina scoperta di Aosta
Cronaca

Depositata negli scorsi giorni, la perizia medico-legale relativa all’autopsia del piccolo Mohssin Ezzamal, il bambino di 8 anni morto in una vasca della piscina scoperta di Aosta, ha confermato il decesso per annegamento. La Procura del capoluogo regionale ha quindi chiuso le indagini ipotizzando il reato di concorso in omicidio colposo nei confronti di cinque persone. A loro carico, secondo gli inquirenti (il fascicolo è affidato al pubblico ministero Luca Ceccanti, con gli accertamenti delegati ai Carabinieri della Compagnia di Aosta), sussistono profili di colpa relativi alla vigilanza.

Nel dettaglio, nel registro degli indagati sono stati iscritti l’adulto che accompagnava il piccolo quel pomeriggio, tre bagnini e il responsabile della gestione dell’impianto sportivo. Ognuno ha ricevuto l’avviso in cui viene informato degli addebiti contestati: gli interessati hanno ora ora venti giorni di tempo per depositare memorie, chiedere al pubblico ministero di compiere ulteriori atti di indagine, o di essere sentiti.

Secondo la ricostruzione dei fatti, il piccolo Mohssin, che non padroneggiava ancora perfettamente il nuoto, ha tentato di salvarsi con tutte le sue forze, senza che nessuno lo abbia notato. Non visto dal personale di salvataggio, e nemmeno dai tanti frequentatori dell’impianto in quel momento (era un venerdì pomeriggio), è quindi rimasto immerso per un tempo difficile da quantificare con precisione (se non nell’ordine di diversi minuti), finché le sue energie sono venute meno ed è affogato. E’ stato un ragazzo ad accorgersi del suo corpo, a quel punto immobile. 

Bagnini e 118, giunto sul luogo a seguito della chiamata partita dall’impianto, hanno compiuto vari tentativi di rianimazione, che avevano consentito anche di caricare il piccolo in ambulanza e trasportarlo in ospedale, dove però è deceduto. Il fascicolo era stato aperto a carico di ignoti. Le indagini hanno cambiato direzione nel momento in cui la relazione dell’esame autoptico ha evidenziato cause non accidentali della morte.

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