Appello Corruzione VdA, l’accusa riformula alcune richieste di pena
Proseguirà il prossimo 18 giugno il processo alla Corte d’Appello di Torino su una serie di episodi corruttivi nell’ambito di alcune società partecipate regionali. La decisione è stata presa dai giudici al termine dell’udienza di oggi, lunedì 24 maggio, che si è aperta con la riformulazione, da parte del sostituto pg Giancarlo Avenati Bassi, delle invocazioni di condanna per due dei sei imputati.
Le nuove richieste
Parliamo dell’imprenditore alimentare Gerardo Cuomo, per cui la richiesta aggiornata è di quattro anni e due mesi di reclusione, e dell’ex consigliere delegato del Forte di Bard Gabriele Accornero, per cui si è passati a cinque anni. Restano invariate tutte le altre richieste avanzate lo scorso 14 maggio, vale a dire cinque anni per l’ex presidente della Regione Augusto Rollandin, nonché la conferma delle condanne di primo grado per il libero professionista Simone D’Anello (2 anni 8 mesi e 20 giorni), per l’artigiano edile Salvatore D’Anello e per l’imprenditore Davide Bochet (5 mesi e 10 giorni ognuno).
Tre ore per la difesa di Cuomo
La mattinata è quindi stata dedicata all’arringa dell’avvocato Gilberto Lozzi, difensore di Cuomo, che ha parlato per circa tre ore. Nella prossima udienza è previsto che si susseguano le difese di Accornero (avvocato Corrado Bellora), Simone D’Anello (avvocato Federica Gilliavod) e Bochet (avvocato Andrea Balducci). Il processo ruota attorno a tre filoni investigativi: il primo riguarda il trasferimento della “Deval” da un capannone di proprietà della “Autoporto” spa, che secondo gli inquirenti sarebbe avvenuto con pressioni di Rollandin, per fare posto al “Caseificio valdostano” di Cuomo.
L’allora presidente della Regione, stando alle indagini (la Procura di Aosta ne aveva chiesto l’arresto, poi non concesso dal Gip), avrebbe ottenuto in cambio dall’imprenditore del sostegno elettorale, la possibilità di tenere un comizio elettorale in vista delle regionali 2013 all’interno dell’azienda e un cambio gomme. Nel corso dell’inchiesta, nell’autunno 2017 Cuomo e Accornero erano stati arrestati, trascorrendo 45 giorni ai domiciliari.
Le forniture per il 4K
Il secondo filone investigativo ha riguardato (le indagini erano state sviluppate dai Carabinieri del Reparto operativo del Gruppo Aosta) le forniture di “Food & Beverage” assegnate dal Forte di Bard al Caseificio in occasione dell’endurance trail 4K. Il Tribunale di Aosta, il 28 marzo 2019, aveva condannato Rollandin (4 anni e 6 mesi), Accornero (4 anni, 6 mesi e 20 giorni) e Cuomo (3 anni e 8 mesi) per corruzione, mentre l’ex manager Finaosta e l’imprenditore alimentare anche per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
Su tutti e tre pendeva pure l’accusa di associazione a delinquere, dalla quale erano stati assolti e su cui la Procura (a coordinare le indagini era stato il pm Luca Ceccanti) aveva impugnato la sentenza aostana. Per questo, per i tre, le richieste del sostituto pg in Appello sono più elevate del verdetto di primo grado.
I lavori al forte
Il resto dell’inchiesta verteva su alcuni lavori nella fortezza della bassa valle, che – per l’accusa – erano andati ad artigiani vicini ad Accornero, che si sarebbero “sdebitati” con interventi a casa dell’allora consigliere delegato.
Da questo filone derivano le condanne di Simone D’Anello (corruzione e turbativa d’asta), Salvatore D’Anello e Davide Bochet (turbata libertà del procedimento di scelta del contraente), di cui l’accusa ha sollecitato alla Corte la conferma. Nella scorsa udienza avevano arringato i difensori Giorgio Piazzese (per Rollandin) e Ascanio Donadio (Salvatore D’Anello). Il processo di secondo grado si avvia quindi alle battute finali.