Discarica di Pompiod, in settimana la nomina del consulente della Procura

02 Dicembre 2019

La Procura di Aosta ha scelto. Sarà l’ingegnere idraulico Claudio Mattalia, già “project manager” e direttore per interventi d’indagine, monitoraggio e bonifica di oltre 500 siti contaminati, il consulente cui verranno affidate le campionature del suolo e la caratterizzazione dei rifiuti della discarica di Pompiod, sequestrata lo scorso 19 novembre dalla Guardia di finanza e dal Corpo forestale, cui sono affidate le indagini per inquinamento ambientale e gestione illecita.

L’incarico verrà affidato dal pm Eugenia Menichetti, titolare del fascicolo, giovedì prossimo, 5 dicembre. Mattalia è considerato non solo uno specialista della materia, in ragione del suo curriculum e delle esperienze pregresse (anche con il Politecnico di Torino), ma anche un profondo conoscitore del sito di Pompiod, essendosi occupato della perizia effettuata all’inizio degli anni 2000, in occasione di una precedente inchiesta sulla discarica, che ha riaperto nel 2018.

L’esatta determinazione della tipologia di rifiuti depositati ad Aymavilles permetterà agli inquirenti di ottenere due tipi di risposte: anzitutto sul fronte della salute pubblica (stabilendo cioè se le materie presenti, e le loro concentrazioni, generino rischi per la popolazione), dopodiché sulla compatibilità di quanto scaricato con l’autorizzazione rilasciata al sito. La tesi inquirente è che, per il 2018, siano state depositate 1.150 tonnellate di rifiuti “speciali non pericolosi”, che non potevano essere accolti dal sito, perché destinato solo agli inerti.

Sono quattro, al momento, gli indagati. Si tratta del responsabile della società di gestione “Ulisse 2017 srl” Umberto Cucchetti, del legale rappresentante di una società ad essa collegata Fabrizio Zandonatti, del precedente gestore Silvio Cuneaz e del dirigente regionale Ines Mancuso, competente per alcuni provvedimenti e deroghe emessi nel tempo sulla discarica. Oltre al sequestro del sito, gli inquirenti hanno acquisito copiosa documentazione in uffici pubblici e di società riconducibili agli indagati.

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