Furto da “Gal Sport”, condannato l’ultimo componente della banda
Investigativamente parlando, il caso del furto al negozio “Gal Sport” di Aosta, consumato nella notte tra il 6 e il 7 novembre 2016, poteva dirsi chiuso oltre tre anni fa, quando tutti e quattro i componenti della banda individuati dalla Squadra Mobile di Aosta erano stati arrestati, tra l’Italia e l’estero. Processualmente, però, si è dovuti arrivare fino a ieri, mercoledì 2 dicembre, per la condanna dell’ultimo imputato avviato a giudizio. A Dan Marius Rus, 33enne di nazionalità romena, il giudice monocratico Giuseppe De Filippo ha inflitto 3 anni di carcere e 1000 euro di multa.
La Procura era rappresentata in aula dal pm Cinzia Virota, che ha invocato una condanna a 5 anni e 2000 euro di multa. L’imputato era stato arrestato nel maggio 2017 in un esclusivo quartiere di Londra, Belgravia. La Metropolitan Police aveva così eseguito il mandato di cattura internazionale pendente sull’uomo, emesso dopo che gli investigatori aostani avevano identificato gli autori del colpo, sembrato da subito opera di mani criminali non sprovvedute, per aver fruttato poco meno di 200mila euro di refurtiva (attrezzatura sportiva recuperata per meno del 10%, con il resto finito sul mercato parallelo della ricettazione).
Dall’analisi delle immagini di impianti di videosorveglianza dei dintorni del negozio (che individuano il furgone e l’auto usati per la fuga), la Mobile arriva a quella che ritiene essere la “base” dei ladri: un casolare a Borgomasino, vicino Ivrea. Là scattano i primi due fermi, a carico dei fratelli Adrian Razvan Tinca (27 anni) e Valeriu Tinca (25), ma degli altri due componenti della “banda” (oltre a Rus, il 26enne Cristian Marinel Jarda), non v’è traccia: preoccupati per la situazione (visti anche alcuni precedenti a carico) hanno lasciato l’Italia. Gli inquirenti aostani non si perdono d’animo e partono i mandati internazionali.
Rus viene acciuffato nel Regno Unito, mentre l’altro fuggiasco, nel giugno 2017, viene “pizzicato” in Francia, a Bordeaux, dopo un furto aggravato in un esercizio commerciale. La sua identificazione in quella circostanza fa emergere la pendenza italiana e così finisce alla sbarra, a sua volta, per i fatti aostani. Quanto ai processi, i fratelli Tinca definiscono le loro posizioni tra fine 2017 e 2018 con dei riti alternativi (Valeriu chiedendo l’abbreviato al Gup, che gl’infligge un anno e quattro mesi, e Adrian Razvan patteggiando la stessa pena dinanzi al giudice monocratico), mentre Jarda nel febbraio di quest’anno viene condannato a 5 anni. Rus, infine, è notizia di ieri. Il caso, stavolta, è chiuso.