Inchiesta Casinò, il Gip dice “sì” all’incidente probatorio sui bilanci

07 Novembre 2019

Se, nella metafora con il mondo dell’azzardo, sull’inchiesta per bancarotta fraudolenta del Casinò la Procura aveva fatto “all in” e i difensori di parte degli indagati erano ricorsi a deduzioni opponendosi al tentativo, con oggi “les jeux son faits”, l’attesa è finita. Il Gip del Tribunale ha deciso di concedere l’incidente probatorio chiesto dai pm Eugenia Menichetti e Luca Ceccanti, che coordinano le indagini del Gruppo Aosta della Guardia di finanza, per una perizia sui bilanci 2011-2017 della Casa da gioco.

L’udienza per assegnare l’incarico a tre consulenti è stata fissata per il prossimo 27 novembre. Nel registro degli indagati sono iscritti, ad oggi, gli ex amministratori unici del Casinò Luca Frigerio, Lorenzo Sommo e Giulio Di Matteo, nonché i già componenti del collegio sindacale Fabrizio Brunello, Jean Paul Zanini e Laura Filetti. L’istanza dell’ufficio diretto dal procuratore capo Paolo Fortuna era scaturita dall’omologazione del concordato avviato dall’azienda, “passo” che ne aveva certificato l’insolvenza (i crediti non saranno pagati interamente, ma solo in percentuale), perfezionando l’ipotesi di reato.

Secondo la Procura, alla base dello sbilanciamento tra costi e ricavi della “Casinò de la Vallée” vi sarebbero, da un canto, gli episodi di falso in bilancio (attraverso l’iscrizione di imposte anticipate, che avrebbero finito con il “ridurre” le perdite nei documenti contabili rispetto alla loro entità reale) ricondotti agli ex sindaci e agli ex au Frigerio e Sommo e, dall’altro, gli “incarichi e consulenze del tutto ingiustificati in relazione allo stato economico e all’andamento della società” assegnati, per quasi 3 milioni e mezzo di euro, da Di Matteo nella sua gestione.

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