Più reati, ma anche maggior fiducia della gente: il commiato del questore Morelli

30 Dicembre 2022

“Lascio la Valle d’Aosta a malincuore. Mi ha dato molto in questa esperienza da Questore”. Sono le parole di Ivo Morelli, incontrando i media a pochi giorni dal suo trasferimento in Emilia-Romagna, dove dal 9 gennaio sarà Questore di Piacenza. Al suo posto, in corso Battaglione, arriverà Carlo Musti, al primo incarico questorile dopo aver diretto, negli ultimi anni, il Compartimento di Polizia ferroviaria di Verona, Trento e Bolzano.

Lieve aumento dei delitti

Facendo il punto sui dodici mesi che volgono al termine, Morelli ha evidenziato un lieve incremento dei delitti nella regione (in tutto 3.276, contro i 3.178 dell’anno precedente). La lettura del dato, da parte del Questore, non è però in valore assoluto e parte dal fatto che il 2021 è stato ancora un anno di restrizioni pandemiche. “La crescita complessiva è del 2/3%, – ha detto – ma la lettura è che lo sforzo che si è fatto nel periodo del Covid per sostenere la ripartenza ha funzionato”.

La Polizia ha “spinto di più” sul territorio: a sostanziale parità del numero di pattuglie impiegate, negli ultimi due anni le persone controllate sono passate da 85mila a 102mila. Gli arresti sono stati 120 del 2021 e scendono a 102 quest’anno. I denunciati, invece, hanno visto un incremento significativo: da 299 a 410. Analizzando le singole tipologie di reato, il solo aumento riscontrabile “ad occhio nudo” riguarda i danneggiamenti (che salgono a 483, da 461). In tutti gli altri casi, la variazione risulta di poche unità.

Stabili i tentati omicidi (2), i reati contro la persona (da 326 a 333), le violenze sessuali (da 13 a 14) ed anche le truffe e frodi informatiche (da 511 a 520). Identico, nei due anni, il dato su rapine (11) ed estorsioni (20). Per rendere il significato del ritorno alla normalità per la Questura, Morelli ha sottolineato anche il dato sui Passaporti: “se nel 2021 ne abbiamo rilasciati 136, nel 2022 ne sono stati emessi 4.974”.

La sala operativa della Questura di Aosta.

Codice rosso, raddoppiano gli ammonimenti

Raddoppiati, invece, gli ammonimenti del Questore rispetto ai reati da “Codice rosso” (violenze, maltrattamenti ed altre violenze domiciliari), che passano da 7 a 15. “Probabilmente, le continue campagne che chiedono alle vittime di denunciare, stanno portando a dei risultati” ha detto il Questore, che vede nell’incremento dei provvedimenti di ammonimento non tanto un maggior numero di reati, ma “anche la fiducia che le donne hanno accumulato nelle istituzioni”, scegliendo di rivolgersi ad esse.

Su questo fronte, è stata espressa anche la volontà di “fare qualcosa in più per portare a casa un protocollo che preveda anche un tentativo di recupero degli autori di questo reato”, definito dal Questore “particolarmente aberrante”. L’obiettivo è “un protocollo che preveda la possibilità di farsi assistere, di accedere a strutture in maniera riservata, per un percorso che faccia regredire in questa condotta”. Un traguardo cui la Divisione anticrimine della Questura sta lavorando con Usl e Regione.

Crimine organizzato, serve senso dell’opportunità

Gli ultimi anni sono stati anche quelli di interdittive antimafia (in Valle d’Aosta, vista la particolarità statutaria, appannaggio del Questore, mentre altrove di natura prefettizia), di inchieste riguardanti il crimine organizzato. Fatti che hanno incrementato la sensibilità di politica e comunità al riguardo? “Le indagini che tutti conoscete hanno aperto un libro su questa materia, – ha risposto il Questore – al quale le amministrazioni e i politici hanno iniziato a dare un’occhiata”.

In proposito, Morelli (che si è insediato in Valle nell’ottobre 2019, alcuni mesi dopo gli arresti dell’operazione “Geenna” sull’infiltrazione di ‘ndrangheta nel capoluogo regionale) ha ricordato “l’opportunità che tutte le materie di appalti ed elettorali, vengano gestite con più formalità, pure nella scelta dei luoghi degli incontri, anche per separare il rischio di una condotta mafiosa da una normale ricerca di voti”. “Sono questioni – ha osservato il Questore – che vanno gestite sul piano della opportunità”.

La Questura, in Corso Battaglione.

“A fine carriera, avrei chiesto di restare”

Commentando i dati sull’attività, Morelli ritiene che “in questi anni, la sensazione è che ci sia stato un avvicinamento alla Polizia, ma alle forze dell’ordine in generale, dovuto alla fiducia nelle capacità di rendere più sicura la vita non solo in Aosta, nell’intera Valle”. Regione nella quale “se fossi stato a fine carriera, avrei chiesto all’amministrazione di restare ancora in questa struttura”. Così però non è ed Ivo Morelli, dopo la lunga esperienza a Milano, lascerà Aosta per Piacenza.

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