Il Forte di Bard di nuovo senza Direttore
Dopo soli 4 mesi il posto da Direttore del Forte di Bard torna a bando. Francesco Fazari, risultato vincitore della selezione del novembre scorso, torna a fare il preside all’Istituzione Regina Maria Adelaide di Aosta. Una risoluzione consensuale del contratto, accompagnata da “tanto amaro in bocca”.
“Non mi hanno lasciato lavorare” racconta Fazari “Era impossibile fare qualunque cosa”. Nel novembre scorso era risultato l’unico idoneo alla selezione, finita in seguito in polemica, per i requisiti di accesso previsti. Dopo aver deciso nella primavera del 2021 di non confermare l’incarico di Direttore a Maria Cristina Ronc, il Forte aveva bandito una selezione, rivolta a persone con competenze specialistiche in ambito culturale. Nessuna delle tre candidate era però riuscita a superare la selezione. Da qui il nuovo bando, vinto da Fazari, rivolto a persone con competenze e titoli in ambito amministrativo (lLaurea in ingegneria gestionale, scienze dell’economia, giurisprudenza).
Il 21 marzo l’addio ufficiale del Preside del Maria Adelaide e il giorno successivo la pubblicazione della nuova selezione, dove ancora una volta vengono modificati i requisiti. A cambiare è in primis il titolo di studio, una qualunque laurea specialistica o laurea magistrale, a cui si aggiunge il possesso di un’esperienza professionale nella direzione e/o gestione di poli museali e culturali e un’esperienza professionale nella qualifica dirigenziale o immediatamente inferiore.
“A parte la solerzia nel pubblicare il bando il giorno che me ne sono andato, da cittadino mi chiedo se abbiano un’idea chiara dei compiti e del ruolo che il direttore deve andare a svolgere” evidenzia Fazari “Nello Statuto del Forte di Bard sono ben declinati, al contrario di quelli del Presidente”.
Per Fazari l’amarezza è doppia: “Quando ho saputo di esser risultato idoneo al concorso, ho rifiutato l’incarico che mi era stato proposto al prestigioso Istituto “Divisione Julia” di Trieste. Ora proverò nuovamente a fare domanda”.
La presidente Badéry risponde
Alle dichiarazioni dell’ex direttore Fazari risponde la presidente del Forte, Ornella Badéry. “Respingo la tesi per cui non lo si sia lasciato lavorare. – sottolinea – Essendo entrato, al momento della sua assunzione, in una fase progettuale in cui ad eventi e mostre erano già stati approvati in precedenza dal Comitato di Indirizzo del Forte di Bard, suo compito era gestirne la realizzazione considerando che la realtà del Forte di Bard è molto complessa. Il direttore non ha solo un ruolo di rappresentanza e di competenza artistica, ha prima di tutto compiti di gestione di tutta la macchina amministrativa: il bilancio, il personale, le manutenzioni. Le competenze e le responsabilità operative sono essenziali al ruolo”.
Secodo Badéry, come da bando, il Comitato di indirizzo ha espresso la necessità prioritaria di “un manager che partecipasse direttamente all’operatività essendo le funzioni dirigenziali concentrate nella sola figura del direttore, mentre la rappresentanza legale e quindi la responsabilità complessiva di tutte le attività è da Statuto del Presidente. Il Comitato di indirizzo, come previsto dal periodo di prova, ha effettuato una valutazione rispetto ai risultati raggiunti nei tre mesi di servizio effettivo svolti come previsto dal bando, e dal contratto, e la risoluzione è stata consensuale”.
Quanto all’ampliamento dei requisiti previsti dal bando per l’individuazione del futuro Direttore, Badery spiega che esso è avvenuto “andando in aderenza a quanto prevede lo Statuto dell’associazione”. Dopo la risoluzione consensuale con il direttore Fazari, la riformulazione ha avuto luogo ampliando il raggio al “possesso di una laurea specialistica o magistrale o titolo equivalente e di una comprovata esperienza nella direzione e/o gestione di poli museali e culturali”.
“L’urgenza – conclude la Presidente – è avere una figura amministrativa e poi bisognerà procedere ad una revisione dello Statuto per renderlo più aderente alle complessità di attività svolte dal Forte di Bard. In questo percorso sarà prevista la scissione della figura del direttore amministrativo da quella correlata alle attività più artistiche”.