Il gospel di Eric Waddell e The Abudant Life Singers travolge lo Splendor
La proverbiale timidezza del popolo valdostano è scomparsa in pochi secondi quando Eric Waddell e The Abudant Life Singers sono saliti sul palco del teatro Splendor, ieri sera, sabato 17 dicembre, per portare la loro frizzante e potente performance gospel nell’ambito della Saison Culturelle. Famoso in tutto il mondo, il coro è uno dei gruppi di spicco di Baltimora, città nel Maryland, che in soli nove anni dalla nascita, grazie alla direzione di Eric Waddell front-man e leader del coro, ha raggiunto un livello di perfezione vocale che ricorda le formazioni di Hezekiah Walker e Ricky Dillard. Molti dei brani in repertorio sono composti dal direttore stesso del coro con un sound che abbina le sonorità del gospel tradizionale con le nuove tendenze del contemporary gospel per regalare al pubblico un mix di emozioni, energia ed entusiasmo.
Il gruppo non ha deluso le aspettative e fin dalla prima canzone nessuno spettatore ha potuto resistere al richiamo del ritmo, iniziando nel giro di pochi secondi a battere le mani al grido di “Clap your hands” di Eric Waddell che non ha mai perso l’occasione di coinvolgere il pubblico invitandolo ad unirsi al clima di festa. E non aveva importanza se non tutti i presenti capivano l’inglese perché era la lingua della musica e la voglia di cantare ad accumunare tutti. Il pubblico è poi esploso quando il coro ha intonato “When the Saints Go Marching In” alzandosi in piedi e iniziando a ballare sul posto a ritmo di musica.
Ad accompagnare la voce del gruppo e dei solisti, che si sono fra loro alternati, c’era anche band d’eccezione formata da un musicista alla tastiera, uno alla batteria e un ultimo alla chitarra elettrica. Non sono mancati canti a cappella e brani natalizi come i celebri “We we wish you a merry Christmas” e “Silent Night“, accompagnati dall’ondeggiare delle torce dei cellulari, che hanno fatto magicamente calare il teatro in una dolce atmosfera natalizia. Il concerto è finito tra brani come “Oh happy day” e tanta, tantissima allegria, mentre Eric Waddell e qualche solista sono scesi tra il pubblico fino ad arrivare nella parte più alta della galleria, continuando a cantare senza sosta. Dopo un’ora e mezza di gospel, la standing ovation finale, calorosi auguri di buone feste e tanti selfie con i coristi hanno concluso la serata, diventata una grande festa.