Resistenza e caparbietà, torna il festival T*Danse
“Resistenza” e “caparbietà” sono le parole d’ordine della quinta edizione di T*Danse – Danse et Technologie – Festival Internazionale della Nuova Danza di Aosta, che torna alla Cittadella dei Giovani di Aosta dal 19 ottobre al 1° novembre, presentato alla stampa nella sala conferenze della BCC nella mattinata di oggi, 12 ottobre.
Nove spettacoli, conferenze, un laboratorio civile, tre installazioni multimediali e l’immancabile cerimonia di premiazione degli Igers di T*Danse. Il Festival, ideato dal coreografo e danzatore aostano e residente a Parigi Marco Chenevier con l’artista romana Francesca Fini, quest’anno apre ufficialmente la prima Stagione teatrale della Cittadella dei Giovani di Aosta. È una singolare occasione in Italia per assistere a un programma internazionale di spettacoli in cui le arti performative sposano le nuove tecnologie, un festival che continua, anche in un momento storico delicato per l’arte a causa dell’emergenza sanitaria, a restare al fianco di artisti giovani e artisti di lungo corso rifuggendo dai grandi nomi, ma che presenterà diverse prime assolute.
“Nonostante l’emergenza sanitaria e le misure imposte, siamo riusciti ad offrire la stessa programmazione che avevamo in mente tempo fa, quando abbiamo iniziato a progettare il festival”, spiega il direttore artistico Marco Chenevier. “Abbiamo dovuto cambiare alcune cose dal punto di vista organizzativo, come l’orario di inizio alle 20, il raddoppio delle repliche per poter permettere a più persone la visione, l’impossibilità di ospitare in casa gli artisti e la biglietteria online, che invitiamo caldamente ad usare. Restano i legami forti con il territorio, in particolare con i giovani e le scuole”. “T*Danse 2020 sarà un festival di resistenza“, aggiungono nella dichiarazione artistica Chenevier e Fini, “perché non vogliamo fare finta che nulla sia cambiato. Ma non vogliamo nemmeno non far nulla, perché troppo sta cambiando, e non vogliamo rinunciare a ciò che amiamo: la danza, il teatro, il circo, la poesia e l’arte. Non vogliamo accettare di limitarci ad essere un sistema fatto ci consumatori e consumi, chiusi in casa. Se il teatro serve a guardare il mondo, per porsi delle domande, crediamo che mai come oggi il teatro sia necessario, perché il mondo va guardato e ci pone delle domande”.
Per Gianni Nuti è stata la prima uscita da sindaco di Aosta: “Spero che questo sia un indice di rigenerazione per la città”, ha detto. “Il festival deve avere futuro e, quando l’incubo del Covid si sarà dileguato, la città si dovrà popolare di T*Danse in ogni suo angolo. Questo è un impegno che ci prendiamo, per il futuro di un’esperienza artistica che tutti potranno godere. La Cittadella dei Giovani è il posto in cui vogliamo che i giovani trovino un “senso””.
Proprio la Cittadella, da quest’anno, non si limiterà ad ospitare T*Danse: “Il festival farà parte della nostra programmazione culturale”, spiega il direttore Jean Frassy, “lanciando la Stagione del Teatro. T*Danse si è confermato grazie alla caparbietà del Teatro Instabile: anche quando Cittadella era chiusa, loro non hanno mollato e ci hanno creduto”. Tra i finanziatori c’è anche Fondazione CRT, il cui consigliere Ugo Curtaz ha sottolineato la coerenza “con l’indirizzo della fondazione dal punto di vista sociale, culturale e delle ricadute sul territorio. Dà valore alla città ed alla Cittadella e merita di essere visto”.
Il coinvolgimento dei giovani
Gli studenti del Liceo Artistico di Aosta verranno coinvolti in percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO), che porteranno i giovani alla realizzazione partecipata di due installazioni artistiche multimediali, una sotto la guida dell’artista Francesca Fini e l’altra a cura dell’associazione culturale 7-8 chili, con due progetti rispettivamente intitolati “There Will Come – story-telling digitale in Realtà Aumentata”, omaggio a Ray Bradbury nel centenario della nascita, e “Ritratto di Città – Laboratorio/percorso di esplorazione attraverso il video”, che domenica 1 novembre culminerà nella presentazione pubblica di una raccolta di immagini, di volti, di particolari degli individui che attraversano Aosta, una vera e propria mappa di persone prima ancora che di luoghi. I giovani, ancora, sono al centro, sempre l’ultimo giorno di festival, nel cortometraggio “Richiamo” del videomaker classe 2002 Filippo Maria Pontiggia, proiettato in anteprima assoluta e parte di un più ampio progetto, “Di-vertere”, nato per sensibilizzare contro la dipendenza dalle nuove tecnologie di cui sono vittime soprattutto gli adolescenti.
La programmazione di T*Danse
Il cuore del progetto di T*Danse, la sua programmazione, è rimasto invariato. Gli spettacoli si svolgeranno nel Teatro della Cittadella dei Giovani, i cui spazi saranno rimodulati. Si rafforza anche il legame con la Biblioteca regionale di cui il festival è partner, che riconferma per il quinto anno consecutivo l’accoglienza tra i suoi spazi degli appuntamenti “Intorno agli spettacoli”: segno importante del dialogo vivo tra due importanti luoghi culturali della città, quel dialogo che Ercole Balliana, già direttore della Biblioteca, aprì con fiducia sin dalla prima edizione di T*Danse, poi proseguito con successo grazie alla disponibilità e all’ascolto dell’attuale direttrice Josette Mathiou. Nella Biblioteca regionale saranno ospitati due incontri aperti al pubblico (prenotazione obbligatoria): “Talk Lecture – Il corpo dell’universo virtuale: la danza interattiva” con gli artisti Ariella Vidach e Claudio Prati (19 ottobre), e la conferenza a cura del Prof. Alessandro Pontremoli su “Danza e trasformazioni. Storia, cultura e società” (30 ottobre).
Il legame con la cittadinanza, che per quattro anni si è resa disponibile ad aprire le porte delle proprie case per accogliere gli ospiti di T*Danse – un’usanza che quest’anno per ovvie ragioni non poteva essere rinnovata – si riafferma all’interno della programmazione, proprio come nelle passate edizioni, con uno spettacolo riservato al Club degli Host, il “T*Danse Staff Show”, un regalo per chi ha messo a disposizione le proprie abitazioni per gli artisti in questi anni. Il team di T*Danse, smessi per un attimo i panni di organizzatori e ripreso il consueto ruolo di artisti, si ritroverà sul palco del Teatro della Cittadella per realizzare uno spettacolo condiviso costituito da improvvisazioni, danza, teatro, musica ed estratti di repertorio.
Ariella Vidach, Anna Mikula e Pawel Urbanowicz, Christian & François Ben Aïm, Amalia Franco, Anna Moscatelli e Renata Frana, Davide Valrosso, Andrea Salustri, Fabio Ciccalè, la Compagnie Racine De Deux sono gli artisti ospiti della quinta edizione.
Aprono lunedì 19 ottobre Ariella Vidach, coreografa e danzatrice nata in Croazia i cui lavori sono stati presentati negli Stati Uniti, in Canada e in Europa, con “VOXsolo”, un’azione performativa interattiva, e Anna Mikula e Pawel Urbanowicz dalla Polonia con “Beds Are Burning”, sul tema dei cambiamenti climatici (replicano martedì 20 ottobre). Giovedì 22 e venerdì 23 ottobre ci sarà una compagnia dalla carriera ventennale e molto conosciuta in Francia e all’estero, CFB 451 fondata dai fratelli Christian and François Ben Aïm, che presentano “Mirages – Les âmes boréales”, uno spettacolo che immerge gli spettatori in un paesaggio onirico, nel cuore delle distese ghiacciate dell’estremo nord, stimolando l’immaginazione attraverso molteplici risorse sensoriali. Martedì 27 e mercoledì 28 ottobre arriva in prima assoluta il “Trittico.Cantillazioni” di Amalia Franco, Anna Moscatelli e Renata Frana, un’opera in tre miniature – Miniatura della notte, Miniatura del mattino, Miniatura del meriggio o tramonto – in cui si mescolano diversi codici espressivi, dalla danza al teatro di figura alla musica classica indiana, per indagare il vacillamento del soggetto sul crinale di due culture differenti, quella occidentale e quella indiana; a seguire, nelle stesse date, Davide Valrosso, coreografo residente nel Balletto di Roma che esplora il rapporto visivo tra atto performativo e pubblico, riflettendo sulla funzione sociale dell’arte: in scena “Biografia di un corpo”, che immerge un nudo isolato contenente la propria ombra in un percorso che scandisce l’essenza e narra tramite se stesso tutte le biografie possibili. Venerdì 30 e sabato 31 ottobre altre due prime assolute: “MATERIA” di Andrea Salustri, coreografo residente tra Italia e Germania, il cui linguaggio è al confine con l’arte circense, uno spettacolo che esplora le possibilità di un materiale, il polistirolo, fino a renderlo vivo e protagonista dello spettacolo, e “Canto pop” di Fabio Ciccalè, che su un tappeto sonoro di musiche e parole, pietre miliari della canzone italiana, propone un carosello di danze ironiche, grottesche e sensuali, che si colloca a metà tra il teatrodanza e l’avanspettacolo. Domenica 1 novembre, in doppia replica, “La Petite Porte” della compagnia Racine De Deux in prima nazionale, con Jordan Malfoy, Colas Lardeau, Fabien Faucil, che s’interroga sulle possibilità di scelta dell’essere umano, quelle che lo portano a fallire o a proseguire nell’ardua missione di raggiungere i propri scopi.
Anche quest’anno si rinnova il sodalizio con Simone Pacini, fondatore di ‘fattiditeatro’, che guida i giovani studenti del Liceo Artistico di Aosta verso l’acquisizione di adeguate strategie di comunicazione di un evento artistico. L’attenzione alla comunicazione “social” diventa con #comunicadanzaAOSTA, così, un contest molto amato, la cui cerimonia premiazione degli “Igers” chiude in bellezza il festival T*Danse.
I partner
T*Danse – Danse et Technologie – Festival Internazionale della Nuova Danza di Aosta è un’iniziativa di TiDA – Teatro Instabile di Aosta e della Cittadella dei Giovani di Aosta, per la direzione artistica di Marco Chenevier e Francesca Fini, realizzata con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Performing Arts”, del Consiglio regionale della Valle d’Aosta e della Fondazione CRT nell’ambito del bando “Not&Sipari”. Con questo festival TiDA – Teatro Instabile di Aosta è entrato a far parte di PERFORMING +, un progetto per il triennio 2018-2020 lanciato dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Piemonte dal Vivo con la collaborazione dell’Osservatorio Culturale del Piemonte, che ha l’obiettivo di rafforzare le competenze della comunità di soggetti no profit operanti nello spettacolo dal vivo in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.