Ad Aosta l’inflazione galoppa, ma la Valle è la regione d’Italia in cui cresce meno
Sale ancora il tasso di inflazione ad Aosta. Il dato emerge dall’indice dei prezzi al consumo reso noto dal Comune capoluogo, riferito al mese di novembre 2022. Se lo scorso settembre il dato era in realtà in lieve ribasso – sebbene facesse segnare il + 7,4 per cento sullo stesso mese 2021 – il nuovo rilievo mostra un indice pari a 114, con una variazione tendenziale (rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) di +8,6 per cento e una variazione congiunturale rispetto all’ottobre 2022 del +0,4 per cento.
Le divisioni di spesa che hanno mostrato, nel novembre 2022, gli aumenti più significativi rispetto al mese precedente sono quelle relative a Abitazione, acqua, elettricità e combustibili, che fanno segnare un +2,6, Bevande alcoliche e tabacchi (+0,8), Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,4), Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,2), Altri beni e servizi (+0,2).
In diminuzione, invece, le divisioni di spesa che riguardano Comunicazioni (-1,3), Servizi sanitari e spese per la salute (-0,1) e Trasporti (-0,1). A rimanere invariate sono le percentuali di spesa riguardo Prodotti alimentari e bevande analcoliche, Abbigliamento e calzature, Mobili, articoli e servizi per la casa e Istruzione.
La “forbice” si allarga rispetto al 2021
La questione cambia prendendo in esame le variazioni tendenziali degli indici dei prezzi delle divisioni di spesa se calcolate rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, quindi al novembre 2021. Qui, si trovano aumenti importanti: Abitazione, acqua, elettricità e combustibili fanno segnare un +35,1), mentre Prodotti alimentari e bevande analcoliche si attestano a +11,8.
Più contenuto l’impatto sugli altri settori in rialzo: Trasporti (+6,1), Servizi ricettivi e di ristorazione (+5,3), Mobili, articoli e servizi per la casa (+3,1), Bevande alcoliche e tabacchi (+2,4), Altri beni e servizi (+2,4), Ricreazione, spettacoli e cultura (+1,5), Abbigliamento e calzature (+1,2) e Servizi sanitari e spese per la salute (+0,4).
In diminuzione, invece, le divisioni di spesa che riguardano Comunicazioni (-2,0) e Istruzione (-0,1).
La Valle d’Aosta all’ultimo posto in Italia per l’inflazione
A livello regionale, invece, la Valle d’Aosta si piazza all’ultimo posto fra le regioni italiane in cui i prezzi aumentano di più. A segnalarlo in una nota è il Codacons, facendo riferimento ai dati definitivi sull’inflazione diffusi oggi dall’Istat.
Dalla “mappa” sui rialzi emerge – dice il Coordinamento a difesa dei consumatori – “un incremento che ha effetti diversi sulle famiglie, a seconda della regione di residenza. La spesa annua per consumi dei nuclei residenti, infatti, è fortemente diversificata sul territorio, con le famiglie del nord che spendono di più rispetto a quelle che vivono nel Mezzogiorno”.
Nel dettaglio, si diceva, la Valle d’Aosta occupa l’ultimo posto tra le regioni con una maggiore spesa annua a famiglia che, di media, si attesta su un aumento dell’8,7 per cento, pari a 2.929 euro in più.
Appena sopra la Basilicata con un + 9,1 per cento (pari però a 2.187 euro a famiglia in più) ed il Lazio con un + 10,9 per cento (ovvero una media di 3.635 euro). In vetta alla classifica dei rincari la Sicilia che segna un + 14,3 per cento (pari a 3.462 euro), seguita dalla Liguria (con il 13,7 per cento in più, ovvero 4.139 euro annui a famiglia) e, a chiudere il “podio” la Sardegna (+13,6 per cento, pari a 3.616 euro in più). La media nazionale, infine, segna un +11,8 per cento, pari – nella stima Istat – a 3.625 euri annui in più per ogni nucleo familiare.