Cogne a gruppo Taiwan, la rabbia dei sindacati: “informati dopo chiunque”
A poche ore dall’annuncio dell’acquisizione, da parte del gruppo taiwanese Walsin Lihwa Corporation, della quota di maggioranza del capitale della Cogne Acciai Speciali, la reazione del mondo sindacale trova sintesi nella parola “rabbia”. Un sentimento non rivolto (quest’oggi) al merito dell’operazione, ma alle modalità di comunicazione alle sigle che rappresentano i lavoratori dell’azienda. Il fronte delle organizzazioni, però, è spaccato.
I confederali disertano l’incontro con l’azienda
Da una parte i confederali, che con una conferenza stampa congiunta nel tardo pomeriggio di oggi, martedì 31 maggio, hanno fatto sapere che “oggi alle 14 avremmo avuto un incontro con l’azienda, fissato una settimana fa, senza ordine del giorno”. “Un’ora prima – è il segretario della Fiom Cgil, Fabrizio Graziola, a parlare – abbiamo appreso della vendita”.
“Riteniamo – aggiunge – che la modalità non sia corretta. Primo, perché siamo le organizzazioni più rappresentative d’Italia. Poi, perché questa cosa crea problemi con i lavoratori. Lunedì devono iniziare le elezioni per le rappresentanze sindacali unitarie, in questo clima, che ci mette in difficoltà”. Pertanto, “noi abbiamo avvisato che non saremmo andati all’incontro”.
Fausto Renna, a capo della Flm Cisl, rincara la dose. “Non si può venire a sapere una cosa del genere quando la sanno già tutti. Noi dovremmo essere il corpo intermedio che veicola queste notizie”. Peraltro, “una settimana fa avevamo chiesto” i motivi dell’incontro e “ci è stato risposto: ‘è una riunione organizzativa’. Per noi, non era ufficiale nemmeno il cambio di direttore della produzione. Pensavamo fosse per quello”.
Ricostruendo che si trattava di una videoconferenza, prevista per una durata di mezz’ora, Graziola ha sottolineato: “pensavamo proprio che fosse per nuovo direttore”. L’amarezza per il mancato preavviso è stata ribadita anche da Gabriele Noto, segretario della Uilm Uil, che ha osservato: “non credo che tra di noi ci siano persone che possano fare fughe di notizie. Credo che tra di noi ci siano persone corrette”.
Il Savt presente
Il sindacato autonomo, il Savt Met, ha invece preso parte alla riunione, per – si legge in una nota – “conoscere i dettagli e avere garanzie per i lavoratori attualmente occupati”. “Ad oggi – è il commento al riguardo della segreteria – l’azienda non prevede variazioni, ma l’obiettivo futuro è espandersi in altri mercati, con eventuali assunzioni e investimenti mirati, nell’ottica della crescita”.
A sua volta, sulle modalità di comunicazione, Il Savt Met “esterna stupore e perplessità per non aver conosciuto anticipatamente i contenuti di tale acquisizione”, sottolineando poi che “l’importante notizia è stata formalizzata stamani, alle quattro organizzazioni sindacali dei metalmeccanici, a tutto il personale della Cogne Acciai Speciali tramite la newsletter e con un comunicato stampa”.
La Cas: “non era possibile parlarne”
In una comunicazione aziendale diffusa dopo l’incontro convocato le sigle, il direttore generale di Cogne Acciai Speciali, Monica Pirovano, ha spiegato che “il gruppo Walsin, in quanto quotato in borsa a Taiwan, ha correttamente chiesto” all’azienda “di concordare l’orario di diffusione a mezzo stampa e a qualsiasi livello della notizia, onde evitare speculazioni finanziarie sul proprio titolo: in nessun modo sarebbe stato possibile poterne parlare prima”.
Il futuro: lavoro resterà tutelato da legge italiana
La manager precisa che “è, altresì, premura dell’azienda sottolineare che le condizioni economiche e normative del lavoro rimarranno tutelate dalla legge italiana come fonte di rango primario, dal contratto collettivo per le aziende metalmeccaniche ed installazione impianti e dagli eventuali accordi di secondo livello”. Sulle future mosse dei sindacati confederali, Graziola ha sottolineato che “abbiamo la responsabilità di continuare a discutere per il bene dei lavoratori. Oggi non siamo andati, ma chiederemo un incontro all’azienda”.
“Siamo in Italia, non a Taiwan”
I punti? “Occorre capire – snocciola il segretario Fiom Cgil – : i dipendenti restano questi? Si produce le stesse cose? E poi c’è il tema che Taiwan e Sindacato non vanno nella stessa direzione. Dovremo fare sapere alla nuova proprietà che siamo in Italia, non a Taiwan, le regole sono diverse”. In proposito, evocando “forse oggi avete letto di 39 incursioni di caccia cinesi a Taiwan”, Fausto Renna ha spiegato che la “vendita ad una acciaieria di Taiwan non può lasciarci tranquilli”. Oltretutto, “abbiamo attivato anche i sindacati a livello nazionale, perché” parliamo di un’azienda “che fa aviospace, medicale e quant’altro… è il caso di valutare le ricadute”.
Il futuro, per Noto, deve “portare serenità alle persone” e questo si fa “scrivendo, con accordi…”. “Marzorati non ha mai fatto mancare lo stipendio. Adesso però c’è di più. – ha continuato – Mi piacerebbe che alle riunioni” che verranno tenute in proposito “ci fosse sempre anche qualcuno della famiglia, del CdA. Anzi, mi piacerebbe che ci fosse il Presidente della Regione che spiega che c’è un territorio da trent’anni…”.