Fase2, Confcommercio chiede alla Regione di riprogrammare le manifestazioni estive
Giusto ieri gli albergatori valdostani avevano lanciato il proverbiale sasso nello stagno: “l’ente pubblico deve cominciare a ragionare su come proporre in modo diverso alcune manifestazioni e non semplicemente annullarle”. Con un riferimento, esplicito, alla Foire d’Été “annullata con tre mesi di anticipo”.
Appello che oggi viene raccolto da Confcommercio, che spiega: “In un momento così particolare ben vengano gli strumenti di sostegno economico pensati dalla Regione Vda, ma questo non è sicuramente sufficiente: bisogna creare le opportunità agli imprenditori del settore non annullando le manifestazioni ma riproporle con modalità che tengano conto della situazione attuale e dell’emergenza Covid-19”.
Con parole, oltretutto, speculari a quelle di Adava quando si chiede di non aver “paura di ragionare secondo nuovi paradigmi uscendo dagli schemi attuali, che hanno portato ottimi risultati, ma ad oggi non proponibili”.
Un Atelier des métiers “dislocato” su Aosta?
Rimanendo nel solco delle manifestazioni estive dedicate all’artigianato Confcommercio lancia un “invito” alla Giunta Regionale “a rivedere la posizione presa sull’annullamento dell’Atelier des métiers”, che potrebbe “trovare un nuovo sbocco coinvolgendo tutta la città di Aosta, in più punti, limitando notevolmente in questo modo l’assembramento in una singola area.
Un modello da seguire c’è, per Confcommercio, ed è fresco di domenica scorsa: “A dimostrazione di quanto proposto – aggiunge infatti l’Associazione –, si più prendere ad esempio il mercatino ‘Lo Tsavèn’ di Campagna Amica/Coldiretti sotto i portici del Comune di Aosta che hanno comunque realizzato l’evento con le dovute misure di contenimento del rischio Covid-19”.
Ermanno Bonomi, rappresentante regionale della categoria Artigiani di Confcommercio spiega: “Sicuramente progettare un evento come l’Atelier des métiers è decisamente più complesso, ma ci sarebbero i tempi e le modalità per definire e programmare una soluzione alternativa che troverebbe comunque il pieno appoggio da parte degli imprenditori del settore che non aspettano altro di avere la possibilità di lavorare e mettersi sul mercato. Crediamo con convinzione di causa che anche tutta la città di Aosta ne trarrebbe dei benefici”.
“Condividiamo anche le preoccupazioni espresse dal Presidente Adava Filippo Gérard – commenta invece il Presidente Confcommercio VdA Graziano Dominidiato – che chiede all’amministrazione regionale misure certe e immediate alla politica valdostana. Le imprese del nostro settore sono le più colpite dalle limitazioni imposte dall’emergenza Coronavirus, e se non si agisce con immediatezza rischiamo di veder chiudere tante attività che rappresentano un’offerta turistica e culturale estremante importante per la Valle d’Aosta, quali appunto l’artigianato tipico e la ristorazione”.