Riapertura dei negozi: pochi clienti ma “una parvenza di normalità”
Martedì 1° dicembre 2020 sembra essere, per tanti versi, un giorno completamente diverso rispetto a quelli precedenti: perché dà inizio al mese che porta all’inverno più incerto degli ultimi tempi, perché il meteo quasi primaverile ha lasciato il posto ad un clima da neve, perché dopo quasi un mese i negozi – ad eccezione dei centri estetici – possono finalmente riaprire.
Le scene quasi folli delle folle viste a Torino lo scorso weekend sono, per tanti motivi, lontane: in questo pomeriggio uggioso in centro ad Aosta c’è qualche persona, piccole e composte code (di non più di 4 o 5 persone) si formano fuori dai negozi, indice che negozianti e clienti hanno voglia di ripartire ma facendo le cose come si deve. Alcuni sono ancora chiusi, anche perché in molti non hanno avuto il tempo di organizzarsi dall’oggi al domani con pulizie, personale, sistemazione degli ordini arrivati nei giorni di chiusura.
Uno dei settori che più attendeva la riapertura è quello dell’abbigliamento e delle calzature. Anna Vercellin della BB Company si dice “felicissima di poter riaprire. La notizia di ieri sera è stata una bella sorpresa. Certo, è ancora tutto molto tranquillo, ma questa riapertura ci permette di dare una parvenza di normalità, mettere in ordine e rinnovare le vetrine, ma bisogna continuare a stare attenti. Sinceramente mi aspettavo che la Valle d’Aosta fosse in zona arancione già da prima, ma mi è piaciuta l’azione della Regione in nostra difesa”.
Ingressi contingentati, gel igienizzante, misurazione della temperatura: anche da Officine Tessili vogliono fare le cose per bene, per non sprecare gli sforzi fatti finora. “Sta anche a noi commercianti far rispettare le regole”, spiega Emanuele Deodati, titolare insieme a Bruno Greco. “Qualcuno che inizia a girare c’è, danno un’occhiata ai regali di Natale, anche se ovviamente non c’è la ressa. Mi auguro che la situazione si smuova, perché rispetto al lockdown precedente è evidente che questo periodo dell’anno è decisivo, soprattutto per una città che dovrebbe essere turistica”. Dal precedente lockdown, Officine Tessili ha fatto tesoro della vendita via web: “Abbiamo aumentato la nostra presenza con anche le consegne a domicilio. La vendita online segue dinamiche un po’ a sé: sei una goccia nel mare e devi competere con tante piattaforme, ma abbiamo percepito che molte persone hanno a cuore i negozianti e preferiscono fare acquisti per supportare i commercianti locali”.
Per chi, come Morena Meinardi dell’omonimo negozio di abbigliamento ed attrezzatura sportiva, ha potuto tenere aperto nelle scorse settimane, la situazione non è stata rosea. Anzi: “Probabilmente i ristori sono più alti di quanto abbiamo incassato noi in queste settimane”, dice. “Però con l’apertura degli altri negozi speriamo che in giro ci sia più movimento e questo porti vantaggi per tutti. Anche oggi non è cambiato molto, forse in molti ancora non lo sanno, speriamo nel weekend”.
Un altro settore che ha potuto riaprire è quello delle gioiellerie. “Per adesso è ancora tutto molto tranquillo”, commenta Antonia Giampaolo di Valentina Gioielli. “Credo sia una cosa generale, magari in molti ancora non lo sanno. Queste settimane di chiusura sono state pesanti, gli impegni da onorare sono tanti e ci eravamo organizzati per le nuove collezioni in vista del Natale”. C’è la consapevolezza che non si tratti di un “libera tutti”: “Il virus va affrontato sia da un punto di vista medico, che economico e sociale. Mi auguro che la gente sia responsabile: nei negozi al dettaglio, con limiti agli accessi e con le giuste attenzioni, è difficile che si possano creare dei focolai”.