Sciopero del Comparto pubblico, i sindacati: “La decisione non è stata presa a cuor leggero”
Aveva fatto scalpore, e sollevato delle perplessità, l’annuncio – lo scorso 23 novembre – di uno sciopero nazionale del personale dipendente, indetto da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl per il prossimo 9 dicembre.
Decisione che le parti sociali confermano, ma che vogliono rendere chiara, “premettendo che la decisione di indire lo sciopero non è stata presa a cuor leggero” – spiegano in una nota -, consapevoli che “l’opinione pubblica si chiede perché il 9 di dicembre sia stato proclamato uno sciopero del Comparto Pubblico in questo particolare momento di difficoltà del Paese”.
“La legge di Bilancio sarà approvata dal Parlamento nazionale entro dicembre e in essa non ci sono le risorse per assunzioni, sicurezza e rinnovo dei contratti, scaduti da due anni – proseguono i sindacati -. Sarebbe inutile lottare per i propri diritti una volta che la legge è approvata e non più modificabile. Purtroppo la sicurezza di chi cura, protegge e garantisce servizi essenziali non è stata garantita durante la prima fase della pandemia, come il Governo sa bene. I lavoratori pubblici rivendicano il diritto di lavorare meglio e in sicurezza per loro stessi, ma anche e soprattutto peri cittadini”.
Sul piatto, le Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil mettono “un piano straordinario di assunzioni, la stabilizzazione dei precari e un rinnovo equo e dignitoso dei contratti” che, spiegano, “potranno garantire l’innovazione necessaria, perché il Paese e la nostra Valle d’Aosta ripartano in sicurezza dopo la pandemia”.
“I lavoratori pubblici non sono eroi, ma neanche lavoratori di serie B – prosegue il comunicato -. Si assumono le loro responsabilità ogni giorno, curando le persone, garantendo i servizi educativi e di prossimità, la sicurezza, gli ammortizzatori sociali e svolgendo anche lavori che sono poco appariscenti, ma consentono il funzionamento della macchina dello Stato e la fruizione dei servizi da parte dell’utenza. La nostra è una lotta per non rendere inutili gli sforzi fatti ‘ieri’ e per tutelare chi ‘oggi’ tiene in piedi la grande macchina dei servizi pubblici. I lavoratori della Pubblica Amministrazione si assumeranno le loro responsabilità anche nella protesta, che sarà composta ma ferma”.
La raccolta fondi per il Banco Alimentare
“Pretendiamo rispetto dai rappresentanti delle Istituzioni” spiegano ancora i sindacati, che aggiungono: “A dimostrazione che l’aspetto economico è solo una delle recriminazioni, abbiamo pensato di collegare a questa giornata un’azione con un’alta valenza sociale ed attenzione verso coloro che attraversano un periodo di ristrettezze. In occasione dello sciopero del 9 dicembre le organizzazioni sindacali propongono ai lavoratori di versare una somma, prendendo come base l’equivalente economica di un’ora di lavoro, chiaramente implementabile”.
La cifra raccolta verrà poi devoluta a favore della “Fondazione Banco Alimentare”. Il versamento è aperto a tutti coloro che desiderano contribuire e le Organizzazioni Sindacali stesse hanno previsto di devolvere una quota.
“Questo gesto – chiudono le Funzioni Pubbliche Cgil, Cisl e Uil – vuole testimoniare come i lavoratori della Pubblica Amministrazione credano nella solidarietà e nel principio che i lavoratori di tutti i settori debbano essere uniti, soprattutto in questo momento di particolare difficoltà”.
A tal fine è stato attivato uno specifico conto corrente bancario, attivo dal 3 dicembre al 15 gennaio 2021, sul quale potranno essere fatti i versamenti tramite bonifico, anche on line.
L’IBAN per effettuare il bonifico è: IT 37 M 03268 01200 052907331250 ( BANCA SELLA – AG.DI AOSTA). La causale: Contributo di solidarietà al Banco Alimentare.