Aosta, il Consiglio approva l’ordine del giorno “antifascista” di Carpinello
Un anno e mezzo fa – era il dicembre 2017 – il Consiglio comunale di Aosta si divise in due. Pochi mesi dopo, nel marzo 2018, la proposta non passò. Oggi il risultato è stato l’opposto.
Con 21 voti a favore, 2 contrari (Aiello e Addario, parte del Misto di minoranza) e 1 astensione (Galassi, Uv) l’ordine del giorno di Carola Carpinello (Altra VdA) intitolato “Valori della Resistenza antifascista e dei principi della Costituzione repubblicana” è approvato.
A spiegarne i contorni – che fanno il paio con una risoluzione approvata in Consiglio regionale del febbraio 2018 che vieta la concessione di spazi e suolo pubblici a chi non dichiara il rispetto dei valori della Resistenza e della Costituzione – è la stessa Carpinello: “Il provvedimento del Consiglio Valle approvato fu inviato ai Comuni invitandoli ad adeguare i loro regolamenti in tal senso. Chi chiede l’occupazione di suolo pubblico o di sale del comune, oltre agli adempimenti burocratici richiesti deve fare una dichiarazione sul fatto che le attività si ispirano ai valori della democrazia e della Resistenza di stampo chiaramente antifascista. La libertà di pensiero è per tutti ma il Fascismo continua ad essere un reato, e la propugnazione di quei valori non è consentita”.
Il primo “via libera” arriva dalla postazione del Primo cittadino Fulvio Centoz: “A monte questa volta c’è un atto del Consiglio regionale – ha spiegato prendendo la parola –. Non posso che condividere come ho fatto le volte precedenti, sono assolutamente d’accordo con la sua approvazione. Mi auguro che il provvedimento venga approvato, ma non posso che lasciare a tutti la libertà di esprimersi in maniera autonoma”.
Lorenzo Aiello, Casapound, mette in chiaro da subito la sua contrarietà: “Nel ‘tritacarne’ di questo ordine del giorno potrebbe finire tutto ciò che è fuori da un’ideologia progressista. Dovremmo definire cos’è fascista e cosa no. Cosa ci mettiamo: il comportamento eversivo? La violenza? Un dibattito sulla regolarizzazione dell’immigrazione è un atto fascista? Se sono contrario all’adozione per le coppie omosessuali è Fascismo?”.
Non solo: “È una barzelletta – prosegue il consigliere –, il rispetto della legge non è un atto facoltativo. Un’azione sovversiva è punita dalla Legge Scelba ed esporre i simboli fascisti è punito dalla Legge Mancino. Ad oggi chi ha piazzato un ordigno davanti alla Libreria Il Bargello di Firenze non avrebbe nessuna difficoltà a firmare questo provvedimento, ma è un bombarolo. Chi assalta i nostri banchetti o quelli della Lega non avrebbe difficoltà a firmarlo, ma è un comportamento antidemocratico. Ribadisco: se io faccio una autocertificazione falsa, chi lo prova? Il problema è questo. Oppure Carpinello e Pulz si mettono lì a fare l’esame? Questa è la famosa restrizione della libertà”.
Étienne Andrione (Lega), allarga il campo: “L’ho votato la volta scorsa e lo voterò anche questa volta. La compressione degli spazi di libertà, però, può venire in modi non riconducibili al Fascismo di allora, ed esiste una forma strisciante oggi che non è quella che appare più pericolosa. Scelba, invece sulle minoranze fu infinitamente peggio del Regime. Si firma, ma rimane fare un’analisi di cosa sia stata la Repubblica democratica per tutta una serie di diritti e soprattutto per la minoranza valdostana”.
Convintamente a favore Delio Donzel, Assessore Uv all’Ambiente: “Di tanto in tanto emerge un sentimento di ‘revisionismo trionfante’ in cui si arriva a mettere sullo stesso piano i ragazzi di Salò con i partigiani. Mi preoccupa, e non è da sottovalutare. È bene ricordare che questi principi devono essere osservati, concordo che chi chiede di utilizzare sale pubbliche debba dichiarare di ispirarsi ai principi antifascisti”.