“Aosta in bicicletta”, dal Comune una “clausola” se saltasse il finanziamento
“Aosta in bicicletta”, la rete ciclabile di 14 km che si snoderà all’interno del Capoluogo – ricucendo al contempo le parti già esistenti lungo la Dora e degli altri comuni – si farà.
Il tempo perso nel recente passato allarma però il Comune di Aosta che – anche se da piazza Chanoux la sensazione è che il rischio sia lontano – inserisce una “clausola” nel suo progetto: nel caso il doppio finanziamento incrociato da 4,8 milioni di euro (3 da fondi europei Fesr/Por, 1,8 dalle casse ministeriali) saltasse si tenterà di coprire con risorse proprie o con la ricerca di altri sostegni.
Rispetto alla presentazione prenatalizia “Aosta in bicicletta” non ha variazioni sostanziali – e dopo l’approvazione di oggi in II Commissione passerà già in Consiglio comunale, convocati per domani e dopodomani – ma la necessità di “parare” il colpo nel caso i fondi non arrivassero tiene banco in aula.
“Abbiamo inserito una ‘dicitura’ – spiega il Sindaco del Capoluogo Fulvio Centoz – sul fatto che, consci che il finanziamento potrebbe saltare, abbiamo ritenuto importante dire che l’Amministrazione comunale si impegna a reperire fondi alternativi nel caso quelli europei e statali venissero meno”.
E aggiunge: “Il rischio purtroppo esiste, ma riteniamo che questo sia un progetto importante, e l’obiettivo è farsene carico in ogni caso. È un’eventualità che vogliamo scongiurare, ma ovviamente tratteggiamo uno ‘scenario B’ nel caso qualcosa andasse storto, utilizzando l’avanzo di amministrazione o altri fondi da reperire perché riteniamo quest’opera fondamentale per la città”.
Parole cha fanno saltare sulla sedia i commissari di minoranza, a partire dalla capogruppo pentastellata Patrizia Pradelli, che attacca: “Perdere i fondi sarebbe da irresponsabili. Quali potrebbero essere gli ostacoli che costringerebbero ad attingere al Bilancio per realizzare questo progetto? ‘Mettere le mani avanti’ la dice lunga, e aver paura di perdere i finanziamenti significa conoscere la causa di questo ostacolo”.
Sulla stessa linea Loris Sartore, Rete civica, che rincara: “È lodevole ‘mettere le mani avanti’, ma significa che un pensiero è stato fatto. Ricordo che c’era il rischio di non accedere ai finanziamenti se non si fosse arrivati ad una certa fase di progettazione, un pericolo poi scongiurato. Adesso ci sono dei termini? Rispondete in maniera chiara e non nebulosa”.
A cercare di rispondere in maniera chiara è Andrea Florio, dirigente dell’Area T2 “Sviluppo e gestione del territorio”: “La convenzione con il Fesr ha un cronoprogramma con una serie di tempistiche che il Comune non è riuscito a rispettare, un tempo non recuperabile se non parzialmente. Nell’ultimo anno è stato fatto moltissimo, ma purtroppo c’è un ritardo precedente che non riusciremo a colmare. Questo non significa che perderemo il finanziamento, che riguarda nel complesso vari comuni. Dipende da cosa succederà il prossimi anno non solo per il Comune di Aosta ma per tutti gli enti coinvolti”.
Risposta più precisa arriva quando Pietro Verducci (Misto di maggioranza), Presidente della Commissione, chiede: “Come possono gli altri comuni possono condizionare il nostro? Come può ad esempio un’amministrazione non virtuosa influenzare chi ha fatto tutti i passaggi per tempo?”.
Florio spiega: “L’Unione europea fa riferimento alla Regione, il finanziamento è unico e poi ogni comune valdostano ne prende una parte. Se non si raggiunge una quota da spendere potrebbe però esserci un ‘definanziamento’. Nel caso togliessero dei fondi evidentemente però andranno a vedere chi è stato virtuoso e chi no, definanziando in proporzione. Per il momento hanno avuto un riscontro positivo dagli Affari europei e da noi come Comune, ma non possiamo recuperare il tempo perso precedentemente anche perché questo è un progetto complesso, che attraversa tutta la città e coinvolge diversi enti”.
Centoz cerca di chiudere il cerchio: “Allo stato attuale i finanziamenti ci sono, questo è un livello precauzionale per evitare qualsiasi inconveniente. Ad oggi non ci sono lettere che indicano al Comune perdita dei fondi. È ovvio che se dovesse succedere bisognerebbe decidere se stoppare il progetto o andare avanti, e l’indicazione politica che vogliamo dare è proprio quella di andare avanti”.