Bilancio, minoranza annuncia proposta alternativa a indennità per sanitari
“Questo è il Bilancio dello “sciacallo dorato”. Sì, unico vero elemento di novità emerso timidamente sin dalla presentazione del pacchetto di Bilancio”. Spetta anche quest’anno a Stefano Aggravi della Lega Vda il compito per la minoranza di bocciare la finanziaria regionale, che da oggi e fino a giovedì il Consiglio regionale sarà chiamato ad analizzare e varare.
Fra le critiche mosse al bilancio della Giunta Lavevaz la mancanza di coordinamento, coralità e visione strategica.
Le iniziative messe in campo nella finanziaria vengono definite come “la sommatoria di una serie di necessità proprie di alcune deleghe con una sorta di “all in” sul tavolo che, almeno a parer nostro, rischia di non essere così efficace come i proponenti prospettano”. A fare la parte del leone è la sanità, il cui peso passa dal 18.3% ante crisi del 2019 al 23,49% del 2022 con un incremento di +5,19%.
“Ha senso mettere in campo tante risorse senza poi avere una chiara e definita programmazione di spesa che consenta di rendere realmente efficaci le spese autorizzate?” Si domanda il relatore di minoranza, contestando l’indennità regionale integrativa per medici e infermieri – “su questa proposta lo spettro dell’impugnativa incombe” – e annunciando il deposito di una proposta alternativa.
Altre proposte arriveranno da Lega Vda e Pour l’Autonomie per rispondere al “caro energia” e le difficoltà che devono affrontare le famiglie valdostane per sostenere il costo della vita, di ogni nuova (importantissima) vita, “non sono state prese in considerazione nell’ambito di questa programmazione triennale”. Da una parte la reintroduzione del “bon de chauffage”, dall’altra l’istituzione, a carattere sperimentale, del bonus “Naître Valdôtain”.
Difende invece la scelta di destinare buona parte delle risorse disponibili sul sistema sanitario il relatore di maggioranza Antonino Malacrinò.
La spesa corrente, ricorda, risulta in aumento di circa 71 milioni di euro; la maggior parte di queste risorse vengono destinate alla missione 12, (diritti sociali, politiche sociali e famiglia) che segnano un aumento di 8 milioni rispetto al previsionale 2021 e alla missione 13, (tutela della salute) con un incremento di 43 milioni rispetto at previsionale 2021.
Un aumento giustificato da due fattori: “la necessità di risolvere una situazione molto critica sull’organizzazione della sanità e sulla carenza di medici che durante questi anni è purtroppo peggiorata” e “un tema di natura tecnica, infatti non possiamo prevedere se lo stato consentirà ancora di andare in deroga e permettere l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione per coprire spese correnti come è stato fatto nell’ultimo periodo”.
A rispedire al mittente invece le accuse di mancanza di coordinamento del bilancio è l’Assessore regionale alle Finanze Carlo Marzi “Se nella lettura di una finanziaria regionale sono rappresentate in maniera distinta tante esigenze, in apparenza slegate tra loro, è solo attraverso una lettura congiunta di queste stesse esigenze che si può cogliere il lavoro centrale che tutti noi, al di sopra delle parti, siamo chiamati a compiere” scandisce l’Assessore. “Ecco quindi che la scelta, apparentemente necessitata dalla pandemia, di dare particolare rilievo alle voci di spesa che attengono alla salute e al sostegno della fragilità sociale pone la persona al centro di questo bilancio e lo fa al di là dei ruoli che ogni singolo valdostano rappresenta e svolge nella propria quotidianità”.
Definisce la finanziaria 2022 “un bilancio che guarda oltre” invece il Presidente della Regione Erik Lavevaz.
“Per costruire piani di lunga prospettiva è infatti necessario non basarsi su situazioni emergenziali, che sono, per loro natura fortemente instabili” evidenzia Lavevaz. “Questo è il caso della sanità valdostana: la definizione delle priorità diventa politicamente più semplice quando ci sono delle emergenze, oggettivamente definibili tali, da affrontare”.
Fra le priorità del settore il Presidente evidenzia la carenza di medici che rischia di “mettere a repentaglio il funzionamento di strutture essenziali per i valdostani”. Le risorse impegnate per “estinguere l’incendio” sono un primo passo. “Tutto il resto riguarda la ristrutturazione successiva, sicuramente altrettanto necessaria. Inutile dire che se non estinguiamo l’incendio rimarrà poco da ristrutturare. Abbiamo oggi, qui ed ora, una grande responsabilità in un momento storico molto delicato per la sanità valdostana”.