Carenza pediatri in Valle, Catherine Bertone costretta a rinunciare ai Mondiali
La carenza di pediatri in Valle costringe Catherine Bertone a dover rinunciare ai Mondiali di maratona a Doha, in programma dal 28 settembre al 6 ottobre. Ad annunciare il suo forzato forfait è la stessa atleta in un post su Facebook.
“Onoratissima di poter vestire la maglia azzurra in un mondiale di atletica leggera, ma ahimè la coperta in ospedale è sempre più corta” scrive la pediatra.
Il pensionamento a fine maggio di una pediatra di base e il trasferimento a breve di un’altra, stanno costringendo tutti, personale ospedaliero compreso, ai salti mortali.
“Ho appena smontato una notte – racconta Bertone – dove ho lavorato come in pieno giorno”.
Riposi che saltano, carichi di lavoro pesanti, accompagnati dallo stress legato all’insofferenza degli utenti, spesso scontenti del servizio offerto o comunque delle lunghe attese.
“La situazione si è incancrenita” racconta Bertone. “E’ dal 2008 che vengo convocata dalla Federazione e dalla Direzione generale mi dicono tutte le volte, che non avrei avuto problemi ad allenarmi, e a prendere parte agli appuntamenti. In realtà ogni volta è sempre peggio. Fisicamente e mentalmente non do il giro”.
La Fidal aveva perorato la causa di Bertone, scrivendo una lettera alla primaria di Pediatria, alla Direzione generale Usl e al Presidente della Regione. “La mia primaria ha fatto il possibile, ma si è dovuta arrendere all’evidenza. – ricorda l’atleta – Dalla Direzione generale mi hanno invece detto che se avessi trovato un sostituto, avrebbero valutato la possibilità di pagarlo”. Un taccone che però, la stessa Usl non è riuscita a trovare, nei mesi estivi, per sostituire le due pediatre di base.
A non battere ciglio è stata invece la politica, che non si è sentita in dovere di rispondere alla lettera.
“La priorità della politica in questo momento è di salvarsi la poltrona – scandisce Bertone – non è certo la sanità, con i suoi pazienti, sempre più scontenti, e con i medici rimasti”.
Catherine non demorde. “Ho perso un treno, ne arriveranno altri. Io continuerò a correre ed allenarmi”.