Coronavirus, Baccega: “L’ospedale, l’unico in tutta la regione, ed il territorio valdostano, hanno risposto”

26 Giugno 2020

Al centro del “ciclone” Covid-19 da più di tre mesi a questa parte, nel pieno del Consiglio regionale – chiamato ad approvare il “Terzo pacchetto di misure anticrisi” da 161 milioni di euro –, l’Assessore alla Sanità Mauro Baccega cerca di fare chiarezza.

Chiarezza sul comparto sanitario valdostano, ma soprattutto sulla gestione dell’emergenza Coronavirus.

Baccega spiega la sua posizione, partendo da un lato dall’Usl, tuttora commissariata: “Non era possibile nominare un Direttore generale dell’Azienda, non si può fare quando c’è un contenzioso in atto”.

Poi passa ad un altro argomento chiave dell’emergenza: “Una gestione disastrosa delle microcomunità – spiega cercando di dissipare le critiche –? L’Assessorato ha impartito a tutti i gestori una serie di indicazioni precise e chiare sulla necessità di non fare entrare e uscire né nessuno. Chi ha rispettato le indicazioni ha salvato tante persone, chi l’ha fatto in maniera minore ha avuto non pochi problemi e purtroppo ci sono stati dei decessi. Dove i privati si sono trovati in difficoltà l’Azienda Usl è intervenuta, impartendo tre documenti per implementare le azioni di contenimento e sui modi di agire nell’ambito dell’emergenza. Documenti per le Rsa, preparati da otto medici, professionisti di assoluto livello”.

Non solo, Baccega si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “Ho sempre sostenuto che, dopo un approfondito percorso nelle microcomunità, c’era la necessità di renderle sanitarizzate. Ne avevamo proposte cinque su tutto il territorio valdostano per dare una risposta sanitaria a quella parte di anziani pesantemente aggredita da patologie croniche, e che purtroppo in quelle strutture deve passare tanto tempo. Ma il provvedimento non passò in Consiglio, qualcuno mise i bastoni tra le ruote, forse più per ragioni politiche che per altro”.

Un ospedale che ha retto

Baccega che, poi, entra più a fondo nell’emergenza vissuta fino ad oggi: “L’ospedale, l’unico in tutta la regione, ed il territorio valdostano hanno risposto – spiega –, mentre la pandemia cresceva, lavorando con grandi difficoltà di reperimento dei dpi. Ma oggi l’indice contagio è 0,18, se ricordate qualche settimana fa era superiore all’1. Le aperture delle strutture sanitarie si sono dovute pianificare con grande attenzione. L’aspettativa era quella di riaprire tutto, certo, e farlo da un giorno all’altro, ma non è come alzare o abbassare la serranda di un negozio. È successo qualcosa di molto grave, si è combattuta una guerra con un nemico che non si conosceva”.

Sulla riapertura dei servizi sanitari, l’Assessore aggiunge: “Hanno riaperto i poliambulatori, ed è ripartita l’attività parziale dei Cea. I centri estivi sono stati avviati, tra qualche giorno riapriranno i consultori sul territorio come quelli di Variney, Verrès, Charvensod, Nus e Saint-Pierre, con collaborazione dei volontari”.

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