Discariche, confronto in Commissione dopo la sentenza della Consulta
Il futuro di Pompiod e Chalamy alla luce della sentenza della Consulta che dichiarato l’illegittimità di parte della legge regionale sulla gestione di provenienza extraregionale dei rifiuti. Il tema è stato al centro ieri, martedì 4 maggio 2021, della III Commissione consiliare alla quale hanno preso parte i Coordinatori dell’Avvocatura regionale, Riccardo Jans, e del Dipartimento regionale legislativo e aiuti di Stato, Roberta Quattrocchio.
Il primo elemento emerso dall’audizione riguarda il fatto che la sentenza è relativa al rilascio delle nuove autorizzazioni e alle richieste di rinnovi ancora pendenti e non le vecchie autorizzazioni già rilasciate.
«È stato questo l’elemento principale emerso dall’audizione dei dirigenti regionali: un incontro molto partecipato, nel corso del quale i Commissari hanno posto molteplici e pertinenti domande – spiega il Presidente della Commissione Albert Chatrian -. Le informazioni così acquisite ci hanno permesso di definire il perimetro entro il quale l’Amministrazione regionale potrà operare, con particolare riferimento alla revisione del Piano rifiuti, nel quale andranno declinati i criteri, i principi, gli indirizzi, le aree non idonee, i pareri dei comuni e degli enti di controllo.”
Per Chatrian, all’epoca dell’approvazione della legge, assessore competente in materia di rifiuti, “i principi restano comunque validi e la regolamentazione del flusso dei rifiuti speciali provenienti da fuori Valle, unita alla limitazione dell’apertura di nuove discariche, in un’ottica di sostenibilità e tutela ambientale, rimangono gli obiettivi principali per affrontare il futuro della tematica nella nostra regione, sui quali si garantiscono il massimo impegno e la massima attenzione.”
Il confronto con i “legali” della Regione nasce dalla “preoccupazione legittimamente manifestata dalla comunità valdostana: la salvaguardia della salute dei cittadini e la tutela ambientale del territorio sono gli obiettivi più importanti da perseguire e per questo il percorso sulla questione dovrà essere franco e trasparente rispetto alle reali possibilità d’intervento.”