Al via la campagna per le elezioni europee di Fulvio Centoz. “Sarò la voce dei territori montani”
“Dei cinque eurodeputati eletti dal Pd cinque anni fa, quattro erano di Milano. C’è necessità di un riequilibro territoriale”. Dopo l’ufficializzazione da parte della segreteria nazionale, Fulvio Centoz ha aperto oggi, lunedì 23 aprile, in una conferenza stampa la sua campagna per le prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno. L’ex sindaco di Rhêmes-Notre-Dame prima e di Aosta poi, ed ex segretario del Pd locale, sarà la voce “dei territori montani, delle aree interne e svantaggiate dal punto di vista infrastrutturale”.
I numeri della nostra regione rendono difficile l’elezione di un candidato valdostano, motivo per cui gli autonomisti hanno deciso di non prender parte quest’anno alla competizione. Scelta rispettata dal candidato del Pd: “Noi non abbiamo mai preso in considerazione di non partecipare alle elezioni europee, ci sarebbe piaciuto proseguire questo dialogo avviato in comune di Aosta, in Regione e alle ultime elezioni politiche, quando questa stessa coalizione ha eletto il deputato e ha mancato per poco l’elezione del senatore. Questa prospettiva politica ci sembrava coerente replicarla per le europee e poi in prospettiva anche dopo.”
In attesa di avere una “circoscrizione delle terre di montagna” che renda più concreta la possibilità per un valdostano di arrivare a Strasburgo, Fulvio Centoz ha iniziato a far rete con alcuni colleghi del Piemonte, per provare a portare la sua candidatura anche al di fuori del territorio valdostano.
“Queste elezioni sono importanti, non riteniamo si debbano sottovalutare e anche con i nostri piccoli numeri crediamo sia importante partecipare per discutere di alcuni temi che riteniamo fondamentali”. Ne cita alcuni Fulvio Centoz, come il cambiamento climatico che incide maggiormente sulle Alpi rispetto al resto del pianeta, il declino demografico e l’invecchiamento della popolazione, l’agricoltura di montagna e ancora i valichi alpini e il tema del raddoppio del Tunnel del Monte Bianco e delle concessioni idroelettriche.
Sulle polemiche nazionali, Centoz spiega di non scandalizzarsi per la candidatura di Elly Schlein – “chi fa politica sa benissimo che ci sono delle persone che hanno un appeal elettorale e che se tu vuoi prendere anche soltanto un voto in più rispetto agli altri, utilizzi gli strumenti che ci sono” – mentre si dice contento della scelta di non aver il nome della segretaria sul simbolo “perché non lo ritengo consono alla nostra storia e a queste elezioni”.