Entra in vigore la legge per la riapertura delle attività
Dopo dieci giorni dalla sua approvazione in Consiglio regionale, entra in vigore domani, grazie alla pubblicazione stamane sul bollettino ufficiale, la tanto contestata legge che consente alla Valle d’Aosta di adattare le misure nazionali di contrasto al Coronavirus alla realtà locale.
L’articolato, proposto dalla Lega VdA e modificato in Commissione, era stato licenziato mercoledì scorso, senza i voti di Progetto Civico Progressista. Recava all’articolo 7 la “dichiarazione d’urgenza“, al pari dell’altra legge sui debiti fuori bilancio della Regione, approvata lo stesso giorno e pubblicata venerdì scorso.
L’urgenza dichiarata si è però andata quasi subito a scontrare con l’annuncio del Governo Conte di voler impugnare la legge, ma anche con la constatazione da parte del Governo regionale che consentire la riapertura delle attività potrebbe avere nefasti effetti sulla curva dei contagi, oggi sotto controllo. Le valutazioni sono ora in capo all’Unità di coordinamento, che ieri si è riunita senza però giungere ad alcuna decisione. La riunione è stata così aggiornata ad oggi. Il Presidente della Regione aspetta le conclusioni a cui giungerà il tavolo fra politica e sanità per poter poi emanare una o più ordinanze. Se come sembra i sanitari sconsiglieranno la riapertura delle attività al Presidente, quest’ultimo dovrà andare a stabilire la loro chiusura, così come previsto dalla legge.
Al Presidente della Regione l’articolato demanda due compiti: disporre “l’eventuale sospensione delle attività di cui ai commi da 11 a 19 in caso di necessità inerenti all’andamento dell’emergenza sanitaria” (comma 24 dell’articolo 2) ma anche stabilire “con propria ordinanza, sentita l’Unità di supporto e coordinamento per l’emergenza Covid-19, tenuto conto dell’andamento epidemiologico, del contesto socio-economico e delle peculiarità del territorio regionale, le misure di sicurezza per lo svolgimento delle attività”(articolo 4). Ed è proprio entro questi due paletti che nelle prossime ore si dovrà muovere Lavevaz cercando quel “sottile equilibrismo“, come da lui stesso definito domenica scorsa da Fabio Fazio a “Che tempo che fa?”, fra le esigenze sanitarie da una parte e quelle economiche dall’altra, senza dimenticare sullo sfondo la partita politica iniziata nei giorni scorsi con lo Stato.