Frontalieri in rivolta: quasi seimila firme per la petizione contro la tassa sulla sanità

11 Gennaio 2024

Sono già più di 5.700 le firme raccolte in pochi giorni dalla petizione – lanciata su Change.org da Valerio Primerano – contro la nuova tassa sulla sanità per i frontalieri. A partire dal 2024, quest’ultima comporta l’obbligo per i frontalieri di versare una quota di compartecipazione al Servizio sanitario nazionale. Si tratta di un’imposta, definita dalla petizione come “ingiusta e discriminatoria”, che era già stata al centro di un dibattito all’interno della seduta della Commissione di Finanze lo scorso dicembre. A tal proposito era intervenuto anche il deputato Franco Manes che aveva sottolineato l’impatto negativo che il nuovo schema di decreto avrebbe avuto su migliaia di lavoratori italiani all’estero e sui frontalieri.

La nuova tassa sulla salute, si legge nelle motivazioni della petizione, prevede infatti un “prelievo forzato che colpisce solo una parte dei cittadini, quelli che vivono e lavorano nelle zone di frontiera”. Tra le regioni interessate, oltre alle Valle d’Aosta, ci sono anche la Lombardia, il Piemonte e il Trentino Alto Adige che contribuiscono a circa il 40% degli scambi con la Confederazione.

Come spiegano i promotori dell’appello, “i frontalieri pagano già la sanità con le trattenute d’imposta alla fonte e i relativi ristorni che vanno ai comuni di frontiera. Questa tassa aggiuntiva non fa altro che aggravare ulteriormente il loro carico fiscale senza permettere invece di detrarre dalle imposte le spese mediche che vengono sostenute.” A essere contestata dai firmatari è anche “l’idea di aumentare gli stipendi ai medici nelle aree confinanti”; secondo i sostenitori dell’appello, questo non risolverà il problema della carenza di personale specializzato in queste zone, ma renderà semplicemente più attrattivo il lavoro in queste strutture a discapito delle strutture in paesi distanti dal confine.”

La petizione si conclude chiedendo quindi l’annullamento della legge sulla tassa per la sanità dei frontalieri e termina affermando: “Non si può continuare a penalizzare questi cittadini con misure fiscali ingiuste e discriminatorie. Facciamo sentire le nostre voci! Firmate questa petizione.”

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