Riforma fiscale, il deputato Manes: “Il Governo farà cassa sui frontalieri” 

Nella recente seduta della Commissione Finanze, la componente delle minoranze linguistiche Gruppo misto, ha sottolineato come il nuovo schema di decreto mina il sistema dei lavoratori frontalieri e smantella il regime di tassazione agevolata temporaneo destinato a chi lavora all’estero ma risiede in Italia.
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Politica

Sul decreto per l’attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale il deputato Franco Manes lancia l’allarme: “Se non verranno recepite nostre osservazioni il Governo farà cassa sui lavoratori frontalieri”. 

Il tema è stato affrontato nella seduta della Commissione Finanze, dove la componente delle minoranze linguistiche Gruppo misto, ha sottolineato come il nuovo schema di decreto mina il sistema dei lavoratori frontalieri e smantella il regime di tassazione agevolata temporaneo destinato a chi lavora all’estero ma risiede in Italia.

“Queste modifiche rappresentano un cambiamento radicale che potrebbe avere un impatto negativo su milioni di lavoratori italiani all’estero e sui frontalieri” evidenzia Manes nel puntare il dito contro il Governo. “Nonostante l’accoglimento delle osservazioni da parte del relatore Centemero, il governo non sembra pronto ad impegnarsi concretamente per sanare le problematiche mettendo a rischio l’efficacia di una misura che fino ad ora ha portato soltanto vantaggi.” In particolare, Manes richiama l’attenzione “sulla mancanza di una deroga di almeno un anno per il regime fiscale degli impatriati e sull’assenza di distinzioni legate alla situazione familiare”.

Il deputato Manes si dice inoltre preoccupato per la definizione ambigua di “frazione quotidiana” e per le possibili implicazioni per i lavoratori frontalieri: “se un frontaliero lavora 8 ore al giorno in Svizzera e passa 16 ore in Italia, questo lo rende automaticamente un soggetto fiscale italiano?”

La richiesta del deputato valdostano è di “esplorare alternative, come abbiamo già richiesto tramite ordini del giorno e mozioni. Un esempio è incentivare i territori di confine con fondi mirati per assicurare che alcune professioni non siano costrette a emigrare. Dobbiamo impegnarci per offrire condizioni salariali migliori e un sistema fiscale più giusto”.

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