Il “triplo” Consiglio di Aosta, tra passato, presente e futuro

30 Luglio 2020

È stata una convergenza temporale, un momento bizzarro nel quale si sono incrociati in un’istante tre Consigli comunali di Aosta: quello del passato, quello di oggi – giunto all’ultima seduta prima delle elezioni, spostate a settembre a causa dell’emergenza – e quello di domani, che emergerà dal giorno dopo il responso delle urne o un sempre più probabile ballottaggio.

Il Consiglio di ieri

All’ultimo “giro di walzer” di una consiliatura difficile, il Consiglio del passato affiora sul finire di ieri – mercoledì 29 luglio – quando Gianpaolo Fedi, Rete civica, presenta l’interrogazione “Lavoretti (7 anni dopo), proseguo di un atto portato in aula nel 2013 dall’allora gruppo Alpe che puntava il dito contro il fu Assessore Marco Sorbara, intercettato al telefono mentre parlava di alcuni affidamenti con l’imprenditore pregiudicato Roberto Raffa.

Il terremoto di “Geenna” del gennaio 2019 era ancora lontano, ma ora la questione arriva in aula dopo che l’ex Segretario comunale Stefano Franco, chiamato a testimoniare durante il processo in corso, ha spiegato che i “lavoretti” dell’intercettazione non erano stati affidati a Raffa, mentre lo furono altri, appurati dalla Commissione prefettizia di accesso che per sei mesi ha scandagliato i documenti comunali.

Fedi attacca, con nel mirino l’ex Primo cittadino Bruno Giordano: “Il Sindaco dell’epoca si avvalse della relazione del Segretario comunale che, attraverso gli Uffici, aveva chiesto se si fossero mai avvalsi dei servizi di Raffa. La risposta che fu negativa, analizzando quanto fornito dalle aree dirigenziali e Giordano potè dire che nessun ‘lavoretto’ fu dato a Raffa. La cosa è stata però smentita dalla recente Commissione d’inchiesta che ha indagato sui fatti collegati a ‘Geenna’ e ha tirato fuori che ci furono degli affidamenti alla ditta di Raffa. Credo che sia stato un fatto piuttosto grave che all’epoca sia stata data una risposta che, pur limitatamente a contenuto intercettazione, era negativa”.

“Sette anni dopo – si chiede Fedi – non si è ritenuto di dover ricostruire questi fatti e perché certi lavori non vennero dichiarati in aula? Si possono predisporre degli strumenti per evitare che ciò possa avvenire di nuovo?”.

Étienne Andrione (Misto di minoranza) è andato a riascoltarsi la registrazione del 2’13, e spiega: “Con molta precisione, l’allora Sindaco Giordano ha fatto delle dichiarazioni veritiere dicendo che non erano stati dati quei lavoretti nello specifico. Non le ritengo però corrette perché andava detto che ne erano stati affidati altri”.

In risposta l’attuale Primo cittadino Fulvio Centoz concorda: “Non ci sono state dichiarazioni mendaci, mi limito a dire però che in risposta bisognava forse dire tutto. Le relazioni sono oggettive, ma a volte dipende dalla domanda che si fa”.

Storce il naso Ettore Viérin (Misto di maggioranza), che quel Consiglio del 2013 ricorda bene: “Fedi non detto tutta la storia. Il Sindaco dell’epoca, che non ha bisogno della mia difesa, diede una risposta politica, e la minoranza non seppe cogliere questa sfumatura, tutto qui. La risposta c’era”.

Il Consiglio di oggi e quello di domani

In un’atmosfera balneare si nicchia su un fatto: esattamente come cinque anni fa, quando la ricandidatura di Giordano fu sacrificata a nome di un accordo (che coinvolgeva anche la Giunta regionale) tra Uv, Stella Alpina e Pd, oggi Fulvio Centoz subisce – a meno di clamorose sorprese – la stessa sorte nel nome della “discontinuità” che lo vede così uscire dalla corsa a Sindaco.

Tra chi ha messo il veto sul suo nome c’era anche Rete civica, oggi alleato al Partito democratico nel neonato “Progetto Civico Progressista”. Fedi, che rappresenta proprio Rete Civica in Consiglio comunale, dice, in contro-risposta all’interrogazione: “Sono parzialmente soddisfatto. Questa Amministrazione non c’entra niente con la precedente se non nella continuità dei movimenti, ma penso che anche in questo caso si stia sottovalutando l’aspetto di comunicazione e la trasparenza che l’Ente deve dare”.

Unico strappo all’attualità politica, infatti, lo concede Centoz che interviene telegrafico e a denti stretti, pungolato da chi chiedeva “discontinuità”: “È interessante ciò che dice Fedi, perché vuol dire che la discontinuità e la continuità non stanno solo nelle persone ma anche nei movimenti”.

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