Lanièce incontra la ministra dell’Università Messa. Per i lavori alla Testafochi c’è l’ipotesi PNRR
Il senatore valdostano Albert Lanièce ha incontrato, nel pomeriggio di oggi, la ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa.
Sul tavolo, due nodi non ancora sciolti nel panorama dell’istruzione valdostana: i lavori della nuova sede dell’Università della Valle d’Aosta alla ex Caserma Testafochi ed una nuova norma di attuazione per il Conservatoire-Istituto Musicale Pareggiato per la mobilità ed il reclutamento dei docenti, dopo la richiesta della scuola – via referendum interno – di diventare statale.
“In particolare – spiega infatti il senatore – ho portato a conoscenza della Ministra la necessità di elaborare una nuova norma di attuazione dello Statuto che Speciale di Autonomia, in materia di mobilità e reclutamento del Personale Docente, che permetterebbe così di completare il definitivo inserimento del Conservatoire nel circuito dell’Alta Formazione Musicale nazionale”.
Per l’UniVdA, invece, la questione potrebbe trovare spazio nel PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza varato dal Governo: “Abbiamo, inoltre, parlato della realtà universitaria valdostana portando le istanze dell’Amministrazione Regionale che chiede, in un’ottica di una piena valorizzazione dell’Université de la Vallée d’Aoste, l’inserimento della stessa come destinataria di capitoli di finanziamenti statali aggiuntivi ed incentivanti piani di reclutamento e di ricerca straordinari – spiega ancora Lanièce –. Ho,quindi, illustrato un’ulteriore richiesta concordata con l’assessore Luciano Caveri, di valutare l’accesso a finanziamenti per l’edilizia universitaria anche per il completamento del Campus universitario Testafochi, considerando anche eventuali risorse provenienti dal PNRR”.
“La ministra Messa – chiude il senatore – ha ascoltato con attenzione ed interesse gli argomenti esposti, assicurando il suo impegno a risolvere le problematiche ed a sostenere le nostre richieste in un campo così importante e strategico per i nostri giovani come l’istruzione universitaria e la ricerca”.