Quirinale, le preferenze della deputata Elisa Tripodi sul nuovo Capo dello Stato
Se al momento è difficile, se non impossibile, delineare cosa accadrà in aula dal pomeriggio di lunedì 24 gennaio, quando il Parlamento si riunirà in seduta comune per l’elezione del Presidente della Repubblica, alcune riflessioni, anche solo personali, i rappresentanti della Valle d’Aosta hanno iniziato a farsele.
“Da fuori sembra tutto in alto mare e in ritardo, in realtà sono i tempi normali dell’elezione del Presidente della Repubblica – racconta la deputata valdostana Elisa Tripodi – Il nome arriverà all’ultimo minuto e potrebbe anche darsi che il nuovo Presidente venga eletto alla quarta o quinta chiama. Bisogna vedere come procedono le interlocuzioni questo weekend”.
Al Parlamento in seduta comune, composto da 315 senatori, 6 senatori a vita e 630 deputati, si aggiungeranno 58 delegati regionali, 3 per ogni Regione, a eccezione della Valle d’Aosta che ne ha uno, il Presidente della Regione Erik Lavevaz. Nei primi tre scrutini bisogna avere la maggioranza dei tre quarti (673 voti) per essere eletti. Dal quarto il tetto si abbassa alla maggioranza assoluta dei votanti (505)
Con l’assenza di una chiara maggioranza in mano ai due schieramenti, la deputata valdostana concorda sulla necessità di raggiungere un accordo. “Il profilo ideale è quello di una persona in grado di garantire l’unità nazionale, che in considerazione del suo percorso personale e politica possa essere un garante della Costituzione”.
Per Tripodi i tempi sono maturi per una donna al Quirinale. “Lo dissi già in tempi non sospetti. Non mi hanno fatto piacere le strumentalizzazioni di questi giorni sui nomi delle donne. Di donne delle istituzioni, capaci, che possano ricoprire quel ruolo ce ne sono”.
La deputata cita il nome di Rosy Bindi: “A me non dispiacerebbe Bindi come presidente, ma so che la sua candidatura è molto difficile, perché di parte e non gradita al fronte del centrodestra”.
Idee chiare per Tripodi anche sui nomi irricevibili. “Silvio Berlusconi non lo voterò mai, è una candidatura irricevibile per una serie di motivi, che riguardano la sua storia politica e personale”.
Fra lo spostamento di Mario Draghi al Quirinale e un Mattarella bis, nessun dubbio per Tripodi: “Preferirei un altro mandato per Mattarella e che Draghi proseguisse con il suo attuale incarico”.