Regione, è caccia al 18esimo. Rete civica si sfila: nessun sostegno a questa maggioranza

03 Giugno 2019

Nessun contatto e, comunque, nessun appoggio. Se da più parti Rete civica viene indicata come la possibilità di “salvezza” per la ormai ex maggioranza Fosson – fosse pure un “appoggio esterno”, o addirittura una sorta di “contratto di governo” su alcuni temi specifici – la smentita arriva in realtà dai diretti interessati.

Devono ancora incontrarsi, in realtà, ma la consigliera Chiara Minelli spiega come il suo movimento non sembri disposto a scendere a patti: “Non ci ancora siamo visti in questi ultimi giorni – racconta –, ci incontreremo domani per fare le nostre valutazioni. Di sicuro non abbiamo intenzione di entrare in questa maggioranza, non c’è nessuna intenzione di sostenerla, non è una cosa che abbiamo preso in considerazione”.

Anzi, in un anno ci sono stati due governi e, aggiunge Minelli: “Siamo stati sempre assolutamente distanti da entrambe le maggioranze”.

Nessun appoggio, ma neanche nessun contatto da altre forze in Consiglio: “Personalmente non sono stata contatta da nessuno se non dai giornalisti – prosegue Minelli –, non ho ricevuto nessuna richiesta né proposta. Anzi, qualche abbiamo fatto soltanto qualche giorno fa una conferenza stampa su Cva, e la nostra posizione è chiara, difficilmente conciliabile e non cambia”.

Il “nodo” delle Elezioni anticipate

“Nessun appoggio significa”, quindi, Elezioni anticipate? Per Minelli l’equazione è possibile, anche se il problema è sempre quello della Legge elettorale: “L’ipotesi di tornare alle urne è ora andata decisamente concretizzandosi, ma rimaniamo dell’idea che questa nuova legge elettorale cambierebbe sì la situazione, con la preferenza unica e lo spoglio centralizzato, ma che non è sufficiente per garantire una certa stabilità”.

In soldoni, aggiunge la consigliera: “Se andiamo ad elezioni con la nuova legge il voto è più segreto, ma dal punto di vista della stabilità amministrativa questa non cambia la sostanza delle cose. È un vizio, ci si potrebbe ritrovare in situazione analoga a questa, ad un 18 a 17. La verità è che il Consiglio avrebbe dovuto lavorare di più in questo senso, durante questi mesi”.

Critica che arriva da lontano: “Con il collega Bertin stiamo lavorando ad una proposta in questo senso per la legge elettorale – chiude Minelli –. Abbiamo già proposto una risoluzione che giace ormai nei cassetti da due Consigli sul completamento della Riforma elettorale. Ci siamo già confrontati sulle proposte che si possono fare in questa direzione, indipendentemente dalle fibrillazioni politiche di questo momento”.

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