Riparte l’iter per la centralina idroelettrica di Oyace
Riparte l’iter per la realizzazione della centralina idroelettrica nel comune di Oyace, sospeso nel 2020 dopo il procedimento penale che aveva portato l’allora sindaco e un imprenditore a patteggiare un anno e sei mesi. Il 13 dicembre è stato firmato un provvedimento dirigenziale che riattiva il procedimento espropriativo per la costruzione e l’esercizio di un impianto idroelettrico. Decisione che, secondo la consigliera di Pcp Chiara Minelli, ha destato preoccupazione nella comunità, come evidenziato in aula in occasione della presentazione di un question time.
A chiarire i motivi della riattivazione è stato il presidente della Regione, Renzo Testolin. “Il procedimento espropriativo era stato sospeso in una fase avanzata, successiva all’adozione dei decreti presidenziali n. 433 e 444 del 15 maggio 2020, con cui si disponevano rispettivamente l’esproprio e l’asservimento coattivo, e l’occupazione temporanea dei terreni necessari. La sospensione riguardava gli adempimenti successivi, come l’immissione nel possesso dei beni, condizione necessaria per rendere efficaci i decreti e trasferire la proprietà”, ha spiegato Testolin.
Secondo il presidente, la riattivazione è avvenuta su richiesta della società interessata e dopo una verifica approfondita sulla validità degli atti presupposti. “L’istruttoria, condotta coinvolgendo diverse strutture regionali e il Comune di Oyace, ha confermato che tali atti non sono stati oggetto di revoca e risultano ancora validi ed efficaci. Per questo motivo, la struttura competente ha dovuto riattivare il procedimento espropriativo”, ha aggiunto.
Per quanto riguarda la concessione, Testolin ha spiegato che il procedimento di revoca era stato avviato dalla Struttura gestione demanio idrico ma poi archiviato per mancanza di presupposti oggettivi. “Né la Giunta regionale né il Presidente della Regione sono stati chiamati a deliberare o decidere sulla questione, che è stata gestita interamente dalle strutture amministrative competenti”.
Perplessa la consigliera Minelli. “Conosco l’iter, ma la mia domanda era un’altra: la Giunta ha discusso o deliberato sul permanere della validità degli atti, dopo quanto accaduto? La comunità è sconcertata. I cittadini sono chiamati a osservare le regole, e se non lo fanno vengono sanzionati. Qui invece, dopo quattro anni, tutto riparte in silenzio, come se nulla fosse successo. Mi aspettavo almeno che se ne fosse discusso in Giunta”.