Saint-Vincent, anche l’Assessore Maresca si dimette
Non bastavano gli attacchi della minoranza nell’ultimo Consiglio comunale. La Giunta Borgio subisce un altro colpo. Questa volta dall’interno.
Il 31 dicembre 2019 l’Assessore comunale alle politiche dell’ambiente e della valorizzazione energetica, Marco Maresca, rassegna con una lettera le proprie dimissioni.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l’acquisto di una struttura ludica per l’area del Col de Joux, ritenuta “un’attrezzatura non indispensabile e non coerente con gli obiettivi che ci eravamo dati”.
D’accordo con la decisione di soprassedere alla riapertura degli impianti della stazione sciistica del Colle, in attesa degli esiti dello studio commissionato all’Università della Valle d’Aosta, l’ex Assessore afferma “non avrei fatto nulla che richiedesse un impegno economico, quindi così come abbiamo deciso di non aprire lo skilift, per coerenza, avrei deciso anche di non comprare quel gioco. In questo momento non avrei messo lì nemmeno un centesimo”.
Opposte le linee di indirizzo della Giunta comunale favorevole all’acquisto dell’attrezzatura ludica. La Grotta di Papà Noël, struttura removibile composta da una catasta di legna dell’altezza di 4 metri con percorsi di arrampicata, nascondigli e labirinti, ha richiesto all’amministrazione un impegno di spesa di circa quarantacinquemila euro.
Pur condividendo gli indirizzi generali della Giunta Borgio, Maresca rileva alcuni dissapori su aspetti ritenuti marginali. L’Architetto sceglie di “farsi da parte”. Durante il suo mandato, iniziato nel mese di maggio 2015, ha portato a termine vari dossier, tra cui il piano regolatore e i lavori per la ricostruzione della scuola di Moron. Conferma la volontà di restare in maggioranza e votare il bilancio. “Voterò il bilancio, atto dovuto nei confronti dei cittadini”. Ribadisce le sue responsabilità istituzionali sottolineando che “un conto sono i disaccordi interni, un altro sono le questioni che hanno ripercussioni sugli altri” e specifica “cercherò in tutti i modi di scongiurare il commissariamento perché lo ritengo un disagio ulteriore”.