In Consiglio Valle arriva il nuovo gruppo Rassemblement Valdôtain
La geografia dell’aula del Consiglio regionale si arricchisce di una nuova realtà Arriva, infatti, Rassemblement valdotain, il nuovo gruppo consiliare formato dai tre fuoriusciti dalla Lega Vda Stefano Aggravi, che ricoprirà il ruolo di capogruppo, Dennis Brunod (vice capogruppo) e Dino Planaz. A questi si aggiunge anche Diego Lucianaz, eletto nelle file della Lega Vda ma come indipendente.
“La nascita del gruppo, in continuità con la nostra azione politica, – spiegano i consiglieri – ha l’obiettivo di riunire i valdostani che si riconoscono nei valori dell’autonomia speciale, del federalismo, della salvaguardia dell’identità e delle tradizioni della nostra Valle, della difesa delle liberà individuali e dei valori conservatori della nostra società”.
Il nome Rassemblement Valdôtain non è una novità in piazza Deffeyes. Nel 1963 alcuni unionisti si presentarono alle elezioni regionali come Rassemblement Indépendant Valdôtain diventato poi, da 1968, solamente Rassemblement Valdôtain. Nel 1976 arrivò la réunification.
Aggravi, Planaz e Brunod saltano giù dal Carroccio della Lega VdA
14 settembre
Anziché essere cacciato, ha deciso di andarsene. Gioca d’anticipo Stefano Aggravi, che nel pomeriggio di oggi, giovedì 14 settembre, annuncia attraverso una nota la sua fuoriuscita dal Carroccio. Stessa decisione presa da Dino Planaz e da Dennis Brunod.
“Coscienti della responsabilità che si sono assunti, in linea con il percorso politico sin qui condotto all’interno della Lega VdA, nonché del Consiglio Valle” Aggravi, Planaz e Brunod “rivendicano la libertà di dissentire da scelte fatte in altre stanze e altri luoghi, da scelte imposte e non discusse, da improvvisi cambi di rotta sostenuti da un clima infame costruito e voluto ad arte anche da chi non riconosciamo più rispetto al tanto lavoro ed alle battaglie condotte insieme”.
Da qui la scelta di “proseguire la battaglia politica lungo un’altra via con l’intento di radunare tutte quelle singolarità e forze libere che si riconoscono nei valori dell’Autonomia speciale, del federalismo, della salvaguardia dell’identità e delle tradizioni della nostra Valle, della difesa delle libertà individuali e dei valori conservatori della nostra società. Da qui scegliamo di ripartire, senza rinnegare tutto quello che sino ad oggi abbiamo fatto”.
Marialice Boldi: “La legge elettorale è solo un pretesto”
Le prime vittime del “cantiere” riforma elettorale
E’ tempo di tornare sui banchi anche per i 35 consiglieri regionali. Ad attenderli, dopo la pausa estiva, il cantiere della nuova legge elettorale. Domani, giovedì 14 settembre, alle ore 8.30 si riunisce la prima commissione. Cinque le proposte sul tavolo sulle quali trovare una mediazione e un’intesa. A presentarle, nei mesi scorsi, Progetto Civico Progressista, Pd, Union Valdôtaine con Alliance/Vda Unie, Lega VdA e Centrodestra. Anche se la discussione non è ancora partita, sul campo si possono contare già le prime vittime.
Da settimane in casa del Carroccio, infatti, si stanno preparando le valigie al vicecapogruppo Stefano Aggravi. Una decisione legata alla mancata sottoscrizione della proposta unitaria di riforma del centrodestra unito, dell’agosto scorso, e al mantenimento della firma (tanto che domani andrà nominato un nuovo relatore), assieme ai colleghi Planaz e Brunod dell’iniziale proposta di legge della Lega Vda del maggio scorso.
Il nodo del contendere riguarda la previsione, inserita nel testo di legge del centrodestra, che in caso di dimissioni del presidente della Regione o di mozione di sfiducia dello stesso si torni immediatamente al voto, eliminando quindi l’istituto della mozione di sfiducia costruttiva, che negli ultimi anni ha portato a ribaltoni e controribaltoni, e i 60 giorni di tempo previsti per dare modo ad una nuova maggioranza, o governo, di palesarsi. Previsione che non aveva convinto il consulente tecnico del Carroccio, il professore Giovanni Boggero, che per questo aveva fatto un passo indietro.
Perplessità condivise da Aggravi che, sollevando pubblicamente dubbi di costituzionalità della proposta in relazione all’articolo 15 dello Statuto, ha messo, secondo la segreteria della Lega VdA, un piede fuori dal movimento. Per l’altro piede si è in attesa di un provvedimento disciplinare annunciato, dopo il tentativo dei giorni scorsi di mediazione fallito, da parte del capogruppo Andrea Manfrin. “Sono in attesa del provvedimento disciplinare” si limita a dire Stefano Aggravi, mentre nella segreteria del Carroccio le bocche rimangono cucite.