Valle d’Aosta in zona rossa, il centrodestra all’attacco di Lavevaz

28 Novembre 2020

Cominciano a piovere le reazioni politiche dopo che, nella serata di ieri – venerdì 27 novembre -, la Valle d’Aosta ha appreso che l’ordinanza del Ministro della Salute Speranza la fa restare “zona rossa”.

“Il perdurare della Valle d’Aosta fra le zone rosse – scrive in una nota la Lega – avrà un effetto devastante sulla vita dei nostri cittadini e sulla nostra economia. Non sappiamo che cosa ne sarà della stagione invernale che stava per prendere il via”.

Lega che punta anche al nodo politico della vicenda: “Un argomento, quello della stagione invernale, che divide l’attuale maggioranza e che vede da un lato chi chiede di aprire e dall’altro il Segretario del Partito democratico che, attraverso la carta stampata, fa sapere che il PD valdostano è perfettamente in linea con il PD nazionale e quindi a favore dello stop allo sci. Viene quindi spontaneo chiedersi se l’Assessore al turismo condivida le parole del suo Segretario o se sia in linea con i propri colleghi di Giunta”.

eletti Lega VdA

Non solo: “Quello di ieri sera inoltre, non è che l’ennesimo gravissimo sgarbo istituzionale fatto al Governo Lavevaz da un Governo che dovrebbe essere ‘amico’, visto che è composto dalla stessa maggioranza di quello valdostano. Quello di ieri sera è però anche una grande mancanza di rispetto nei confronti della nostra Autonomia. Autonomia dileggiata da chi oggi governa a Roma e considerata alla stregua di un privilegio feudale che, a detta di molti esponenti del Governo nazionale, non avrebbe più ragione di esistere”, aggiunge il Carroccio.

Non esente da colpe Erik Lavevaz “perché – aggiunge la Lega -, mentre tutti gli altri Governatori delle zone rosse lavoravano alacremente per far ‘cambiare colore’ alla propria Regione, il nostro Presidente aspettava invano una telefonata da Roma”.

“I valdostani hanno bisogno di chiarezza e di sapere le reali motivazioni che hanno portato all’istituzione della zona rossa – chiude la nota -. Motivazioni che, nonostante una risoluzione votata in aula all’unanimità impegnasse il Governo a riferire in V Commissione i dati che hanno portato alla zonizzazione, sono tutt’ora sconosciute. I valdostani hanno però bisogno anche di un Governo che non si faccia continuamente mettere i piedi in testa da un Governo che si suppone amico. Invece di chiedere ‘risposte chiare’ attraverso un tweet, caro Presidente Lavevaz, basterebbe chiedere ai componenti di sinistra della sua stessa maggioranza”.

Forza Italia: “Inconsistenza valdostana a Roma”

Emily Rini, coordinatrice di Forza Italia VdA

A prendere posizione è anche Forza Italia Valle d’Aosta, con le parole della coordinatrice Emily Rini: “La permanenza della Valle d’Aosta in zona rossa nasconde in realtà la ben più grave inconsistenza valdostana a Roma, riassunta d’altra parte dall’eloquente atteggiamento del presidente Lavevaz, che ha trascorso l’intera giornata odierna, per sua stessa ammissione, ‘aspettando notizie da Roma’”.

Coordinatrice azzurra che parla di “Un atteggiamento diametralmente opposto a quello promosso dai governatori delle Regioni a noi limitrofe, l’amico Alberto Cirio per il Piemonte e Attilio Fontana per la Lombardia, già da giorni impegnati a dettare loro l’agenda al Governo. E alla fine hanno avuto ragione, visto che i loro rispettivi territori, pur avendo un indice Rt superiore al nostro, come nel caso della Lombardia, sono riusciti a retrocedere in zona arancione”.

“Presidente Lavevaz – chiede Rini -, perché non iniziare a chiedere queste tanto attese ‘risposte chiare’ ai suoi compagni di giunta che sono espressione proprio della maggioranza di governo che voi stessi appoggiate a Roma?”.

Fratelli d’Italia: Lavevaz spieghi ai negozianti che dovranno tenere abbassate le serrande

Il coordinatore di Fratelli d’Italia Alberto Zucchi

“Adesso esigiamo conoscere tutte le motivazioni della nostra permanenza in zona rossa – scrive invece Fratelli d’Italia Valle d’Aosta -. Se una delle motivazioni è quella del persistente grado di occupazione dell’Ospedale Parini che è al di sopra della soglia di guardia, Lavevaz e compagni dovranno spiegare perché non hanno immediatamente agito tramite i Covid hotel con gli albergatori che ci risulta abbiano dato la loro disponibilità da mesi”.

Nel mirino del partito guidato da Alberto Zucchi, c’è Lavevaz: “il Presidente della Regione lo vada a spiegare a tutti i negozianti che dovranno tenere abbassate le serrande”.

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