Relazione Gimbe, l’Assessore Marzi: “Dati superati, non riflettono la nostra realtà”
I dati sono “riferiti agli anni 2020 e 2021 sono in parte superati e la loro rilevazione viene effettuata utilizzando indicatori che non riflettono la realtà della nostra regione”. Così l’Assessore regionale alla Sanità Carlo Marzi sulla relazione redatta da Gimbe sui Lea, annunciando la richiesta al Ministro Prof. Orazio Schillaci di incontro “finalizzato, oltre ad illustrare le necessità della sanità valdostana, ad allineare il sistema di monitoraggio dei LEA con la nostra realtà, così particolare e specifica”.
L’Assessore evidenzia, inoltre, “come sia stata avviata una specifica attività insieme all’Azienda USL, volta a verificare la coerenza di flussi e indicatori connessi ai dati sui livelli essenziali di assistenza (LEA) destinati alle banche dati centrali, nell’ambito dei report curati dal Ministero della Salute, diretta a contestualizzare la specificità territoriale e demografica della Valle d’Aosta in ambito nazionale, dando maggiore coerenza ai dati riferiti alla realtà regionale e una immagine corretta dello stato della sanità valdostana”.
Marzi ricorda quindi i piccoli numeri della Valle d’Aosta che se confrontati con quelli di realtà di dimensioni medio-grandi “restituiscono una situazione non conforme ai parametri ed agli standard individuati per la media delle altre Regioni italiane”.
Infine rispetto ai dati 2020-2021 “la situazione generale della Sanità valdostana stia facendo rilevare una tendenza al miglioramento: ne sono evidenze oggettive i dati relativi alla diminuzione dei tempi di attesa, anche con l’istituzione delle liste di galleggiamento, il miglioramento dei dati sulle tempistiche di presa in carico, permanenza e “boarding” in pronto soccorso (anche grazie all’attivazione della admission room)”, per citare alcune situazioni che oggettivamente evidenziano il trend positivo”.
Gimbe, Valle d’Aosta unica regione del nord inadempiente per i livelli di assistenza
Dopo la “maglia nera” alla Valle d’Aosta sui Livelli essenziali di assistenza in sanità emersi dal report del Ministero della Salute a inizio giugno – dati invece migliori secondo il rapporto di Crea sanità sulle performance regionali – anche la Fondazione Gimbe ha redatto una propria relazione.
Nel dettaglio, Gimbe ha analizzato le differenze tra gli adempimenti 2020 e quelli 2021 “al fine di valutare la graduale ripresa dell’erogazione dei Lea dopo lo scoppio della pandemia misurando i punteggi totali delle Regioni e le performance nazionali sui tre macro-livelli assistenziali”. Proprio dal 2020 la “Griglia” dei Lea è stata sostituita da 22 indicatori Core del Nuovo Sistema di Garanzia suddivisi in queste tre aree, ovvero: prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera.
In ogni area le Regioni possono ottenere un punteggio tra 0 e 100 e vengono considerate adempienti se raggiungono almeno 60 punti in tutte le tre aree. Al contrario, se il punteggio è inferiore anche in una sola area la Regione risulta inadempiente.
Ne emerge che – scrive Gimbe –, “fatta eccezione per Sardegna e Valle d’Aosta, che nel 2021 hanno peggiorato le proprie performance, in tutte le altre Regioni dopo lo ‘stress test’ del 2020, i punteggi Lea sono aumentati, seppur in maniera differente”, si legge nel report.
Rispetto al 2020 – spiega una nota della Fondazione – le Regioni adempienti nel 2021 salgono da 11 a 14: Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia Autonoma di Trento, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto.
Dal 2020 al 2021 le tre Regioni diventate adempienti sui Lea sono Abruzzo, Basilicata e Liguria. Rimangono inadempienti sette Regioni: Campania, Molise, Provincia Autonoma di Bolzano e Sicilia con un punteggio insufficiente in una sola area; Sardegna con un punteggio insufficiente in due aree; Calabria e Valle d’Aosta insufficienti in tutte le tre aree.
Nel dettaglio, per il 2021, la nostra regione fa segnare 45,31 punti nell’area della prevenzione (il dato più basso tra le regioni), 49,31 (dietro alla sola Calabria, che ha totalizzato il punteggio di 48,51) in quella dell’assistenza distrettuale e 52,59 in quella ospedaliera (davanti al Molise, con 48,55 punti). Su un massimo possibile di 300 punti, sommando le aree, la Valle d’Aosta si classifica all’ultimo posto con 147,2 punti. Inadempiente, quindi, secondo il Nuovo sistema di garanzia ministeriale.
Il peggioramento, stando all’elaborazione Gimbe, tra il 2021 ed il 2020 è di 43,1 punti in meno. Il dato peggiore tra le regioni.
“La nuova ‘pagella’ – commenta il presidente di Gimbe Nino Cartabellotta – conferma anche per il 2021 il gap Nord-Sud, visto che solo Abruzzo, Puglia e Basilicata si trovano tra le 14 Regioni adempienti, peraltro con i punteggi più bassi tra quelle ‘promosse’. Rispetto allo status di Regione adempiente o inadempiente il punteggio totale enfatizza ulteriormente il gap: infatti, nei primi 10 posti si trovano 6 Regioni del Nord, 4 del Centro e nessuna del Sud, mentre in fondo alla classifica si collocano, ad eccezione della Valle d’Aosta, solo Regioni del Sud”.