L’Usl ha definito le indennità Covid anche per la dirigenza sanitaria
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 17 gennaio, che ha dichiarato legittime le indennità Covid per i lavoratori dell’Usl, bocciando l’impugnativa del Consiglio dei Ministri contro la Regione, l’Azienda sanitaria ha adottato la delibera che formalizza le modalità di erogazione dell’indennizzo a favore della dirigenza sanitaria.
L’atto riguarda 382 dipendenti a tempo determinato e indeterminato e 93 medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta, erogazioni rimaste sospese in attesa dell’esito del ricorso.
L’indennità forfettaria lorda onnicomprensiva – scrive l’Usl in una nota – è stata definita in 3.157,89 euro sulla base della ricognizione del personale effettuata a dicembre 2020 e verrà erogata ai professionisti che si impegnano a restare in servizio fino al 30 novembre 2023.
In caso del mancato rispetto dell’impegno sottoscritto – si legge ancora – sarà applicata una penale pari all’80% dell’indennità percepita o del 50% qualora il professionista venga collocato in quiescenza.
Per i soggetti non più in servizio alla data di adozione della presente deliberazione l’erogazione della indennità in questione verrà effettuata previa decurtazione diretta delle penali.
“Dopo le indennità erogate al personale che ha operato in un contesto di grave criticità ora è il turno della dirigenza sanitaria e quindi anche dei medici di Medicina generale e dei pediatri di libera scelta – sottolinea l’Assessore alla Sanità Roberto Barmasse –. Eravamo convinti della bontà della legge e del nostro operato e la sentenza della Corte Costituzionale sblocca questi fondi destinati a chi si è sempre speso senza risparmiarsi in un periodo difficile.”