Ospedale, il nuovo direttore sanitario Mauro Occhi: “Ci vogliono soluzioni creative”

07 Febbraio 2024

Sono molto interessato allo sviluppo di sistemi sanitari innovativi in territori che necessitano di servizi per fare in modo che la popolazione non scelga altre destinazioni.” Così il nuovo direttore sanitario dell’Usl Mauro Occhi, nella conferenza stampa di presentazione, espone le motivazioni che lo hanno portato in Valle d’Aosta. Con un curriculum ricco di esperienze professionali transcontinentali, dal Gaslini di Genova alla gestione per l’Oms dei programmi di sanità pubblica, inclusi scenari di guerra e situazioni di crisi umanitarie in numerosi Paesi (Asia, Africa, Medio Oriente), Occhi presenta in modo schietto i possibili pro e contro del suo profilo: “Il punto debole del mio Cv, che mi riprometto di colmare, è quello di non conoscere ancora le dinamiche sociali, professionali e organizzative della vostra regione; quello forte è il poter portare qui le traduzioni extra-valdostane dei problemi di cui parliamo.” 

Aumentare l’attrattività del sistema

Secondo Occhi, “Bisogna aumentare l’autostima del sistema: senza l’attrattività del lavoro è difficile risolvere il problema del reclutamento del personale. Per farlo sono cruciali una direzione strategica ambiziosa e la presenza di ambienti in cui si cresce e vive nella cordialità dei rapporti, con professionalità che fanno scuola.” Alla luce dei dati relativi al 2023 che mostrano il rovesciamento del trend di depauperamento del personale medico e sanitario, si modulerà inoltre la necessità del ricorso alle cooperative, definite come “ultimo elemento che prenderemo in considerazione”. 

Vantaggi per l’azienda e per gli assistiti

“Tra le cose che farò, c’è quella di sviluppare le potenzialità delle persone con cui lavoro. Ci sono un nuovo atto aziendale da far funzionare e una revisione degli assetti organizzativi che richiedono un colloquio con i vari protagonisti. Ci sono temi che voi valdostani sviluppate da anni, come quello del nuovo ospedale e del PNRR, che mi impegnerò ad approfondire – continua Occhi – Bisogna trovare il bilanciamento tra motivazione, soddisfazione personale dei professionisti, vantaggio per l’azienda e soprattutto vantaggio per gli assistiti. Ci vogliono soluzioni creative, anche ai margini delle consuetudini se necessario.”

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