Prorogato fino al 31 dicembre l’utilizzo del PalaIndoor come “hub” vaccinale

02 Settembre 2021

Gli spazi del PalaIndoor di Aosta verranno utilizzati come hub vaccinale fino al 31 dicembre 2021. O, almeno, potenzialmente, in attesa di dissipare dubbi su eventuali somministrazioni di terze dosi di vaccino anti Covid-19.

A prevederlo – la struttura era stata scelta come polo per la vaccinazione anti Covid-19 ad inizio anno, con un comodato d’uso gratuito stipulato tra Comune e Regione dal 23 febbraio al 31 agosto– una delibera di Giunta regionale.

Da qui il passaggio in Comune di Aosta, con la presa d’atto della decisione arrivata da piazza Deffeyes ed una conseguente delibera della Giunta cittadina che concede “la prosecuzione dell’uso di alcune porzioni della struttura di proprietà comunale denominata ‘Palaindoor Marco Acerbi’ adibita a punto vaccinale da parte dell’Azienda Usl”, per il periodo che va da ieri – 1° settembre – fino a fine anno.

La motivazione è presto detta: da un lato il PalaIndoor, dal 10 agosto, è rimasto l’unico polo, assieme a quello di Châtillon, a somministrare il vaccino anti Covid in Valle. Dall’altro, oltre alla necessità di chiudere con le seconde dosi in programma, si rimane in attesa di direttive dall’alto su una ipoteticae al momento non previstaterza dose che potrebbe coinvolgere i soggetti fragili e gli operatori sanitari.

“Nodo” non di poco conto, anche perché una eventuale terza dose potrebbe essere decisa con modalità differenti: coinvolgendo i medici di Medicina generale o gli ambulatori disseminati per la Regione, come spiegato in Consiglio Valle, ad inizio luglio, dall’Assessore alla Sanità Roberto Barmasse: “L’utilizzo delle aree sanitarie è strettamente collegato alla durata dello stato di emergenza la cui proroga è auspicabile per il tempo necessario al completamento delle seconde dosi vaccinali. Per l’autunno, come suggerito dalla Struttura commissariale, l’Azienda Usl si sta attivando per programmare una gestione più capillare delle vaccinazioni sul territorio attraverso gli operatori e le strutture competenti”.

A questo si aggiunge un altro elemento dall’esito incerto: l’avviso pubblico emanato a luglio dall’Usl per individuare alcuni soggetti privati accreditati per la somministrazione di vaccini contro il virus Sars-CoV-2.

Se la struttura di regione Tsambarlet resta per il momento “congelata” nel suo attuale utilizzo, i lavori proseguiranno: “L’attività vaccinale non interferisce con gli interventi per la messa a norma e per la riapertura del PalaIndoor nel 2022 – spiega il Sindaco di Aosta Gianni Nuti –, i lavori vanno avanti”.

Una nuova palestra all’area Ferrando

Al discorso dello sport si lega il progetto, deliberato in Giunta regionale, per la costruzione di una nuova palestra nel piazzale Ducler, l’ex “area Ferrando” tra corso Battaglione e via Chambéry.

Decisione regionale, arrivata dopo la trattativa abbastanza lunga con il Comune “per conciliare le esigenze scolastiche e le possibilità urbanistiche”, dice Nuti, che aggiunge: “Da questo punto di vista non è la soluzione migliore, ma la più praticabile per le Istituzioni scolastiche sprovviste di palestra. Lo scopo è quello di riqualificare l’area limitrofa, dando spazio anche all’associazionismo sportivo a compensazione del PalaIndoor chiuso, in particolare per la Ginnastica artistica, con il sacrificio minimo di parcheggi che in quella zona sono molto importanti”.

Sui tempi ci sono ancora delle incognite: “Non ci sono stati dati tempi definiti – prosegue il Sindaco –, anche perché non credo verrà realizzata una palestra in regime di commissariamento, ma con un normale di appalto, e oltretutto non saremo noi a costruirla. Di certo non sarà una struttura prefabbricata. Abbiamo individuato solo l’area meno impattante che si potesse trovare e deciso la riqualificazione dell’area nel modo migliore possibile”.

A bocciare la decisione presa è Fratelli d’Italia, che in una nota del portavoce cittadino – e già consigliere comunale – Lorenzo Aiello scrive: “Troviamo singolare la scelta di costruire una palestra all’area Ferrando nonostante esista nei pressi, ad esempio, la fu palestra di Via Parigi, di proprietà regionale e da anni in completo stato di abbandono. Questa è stata utilizzata come rifugio per esser occupata fino al totale notturno per i senza tetto, e chissà che altro, fino al totale allagamento dei sotterranei”.

“Quello che stupisce – chiude Aiello – è che a proporre questa soluzione di riqualificazione non sia stata la giunta di Aosta, che a parole pare ecologista e fautrice della logica del riutilizzo come priorità dell’agire politico. Come mai non approfitta di questa occasione per restituire alla città una struttura che rischia di cadere a pezzi?”.

Piazzale Ducler, l’ex area Ferrando, ad Aosta
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