60mila valdostani hanno completato il ciclo vaccinale anti Covid-19

29 Luglio 2021

È stata superata, in queste ore, la soglia dei 60mila valdostani che hanno completato il ciclo vaccinale anti Covid-19. Sono invece 80mila le persone, in tutto, che hanno ricevuto una prima dose. Dati non ancora “puri” ma che, spiegano i vertici Usl, verranno raggiunti oggi.

Il dato è emerso questa mattina – 29 luglio -, nella conferenza stampa organizzata per fare il punto sulla campagna. A spiccare sono particolarmente i dati di luglio, che ha visto 1758 somministrazioni, che non tengono conto però del boom di ieri, giorno che ha fatto registrare 1425 vaccinati complessivi.

“Più i valdostani sono vaccinati meno si rischia di essere ricoverati – ha spiegato l’Assessore alla Sanità Roberto Barmasse -, perché tra chi ha completato il ciclo gli ospedalizzati sono pochissimi. E più siamo vaccinati, meno le varianti circolano. Rinnovo l’appello a farsi vaccinare, è importantissimo sia completare il ciclo sia estendere la platea il più possibile, per il bene delle attività e in previsione della riapertura delle scuole a settembre”.

Platea che si stringe, ma rimane ampia: “Il numero di persone da vaccinare è di circa 111mila – ha commentato il Direttore sanitario Usl Guido Giardini illustrando i dati -. Abbiamo un’ottima copertura sulle fasce più anziane, mentre per gli over 50 siamo sopra il 75% di prime dosi. I numeri più bassi sono quelli di prime dosi nella fascia da 18 a 29 anni, che hanno passato il 50%. Ci stiamo portando avanti con le vaccinazioni, secondo i tempi e gli obiettivi”.

Una “spinta” alla campagna potrebbe essere arrivata dall’ultimo Decreto del Governo Draghi e la famosa questione Green pass: “Sicuramente ci sono state conferme maggiori negli ultimi giorni – aggiunge Giardini -. La campagna vaccinale va avanti a gonfie vele, con molte adesioni, e come si vede anche in altre Nazioni ha inciso sul numero di ricoveri. Prima era pari all’8/10%, nelle scorse ondate, ora si spera di restare attorno all’1 o all’1,5%”.

Soddisfatto anche il Direttore generale pro tempore dell’Usl Marco Ottonello: “L’obiettivo organizzativo rche ci siamo dati, le 80mila prime dosi entro inizio agosto è raggiunto, con un grande sforzo dell’Azienda in un periodo difficilissimo. Attualmente siamo al 10° posto tra le regioni italiane, con il 94,3% di dosi utilizzate rispetto a quelle consegnate”.

Un’ondata più “blanda”?

Un auspicio, e un augurio, per l’eventuale quarta ondata dell’epidemia arriva dai numeri: “A livello italiano, quando l’Rt si impenna, dopo 10/15 gg si alza anche il numero di casi – spiega ancora Giardini -. In questi giorni l’impennata ha visto invece una minore crescita di casi che sembra, ce lo auguriamo, stia già creando un plateau. In Valle l’andamento è simile, ma i casi sono più bassi. Tutto fa pensare che un’eventuale quarta ondata sarà più blanda, ci stiamo organizzando, in ospedale, per chiudere meno reparti possibile. Ed è innegabile l’impatto della campagna vaccinale”.

La variante Delta a Valtournenche, sotto controllo

È invece sotto controllo la situazione a Valtournenche, dove nelle scorse settimane c’è stato un piccolo focolaio di positivi.

A dirlo la dottoressa Marina Verardo, direttrice della Struttura complessa di Igiene e Sanità pubblica: “Il virus circola – ha spiegato -, è un grosso problema è quello della varianti, in particolare la Delta per l’alta diffusibilità. Questo piccolo focolaio ci ha permesso di tipizzare i virus: è una variante Delta nel 70% dei casi testati, e nello stesso gruppo ci ha stupiti un caso di variante inglese. Ieri siamo andati a verificare la struttura dove queste persone sono ospitate, e sono in ottimo stato di salute. Questo ci insegna a non abbassare la guardia. Nessuno di noi, se li incontrasse per strada, penserebbe che sono persone contagiose e contagiate”.

Non solo: “Allo stato attuale abbiamo casi importati – prosegue Verardo -, costantemente monitorati. Non c’è segno che la variante si sia propagata alla popolazione”.

Approvato il vaccino Moderna per gli under 18

La notizia – in realtà resa pubblica ieri – viene comunicata dalla stessa Verardo: “Oltre al classico vaccino Pfizer, ieri Aifa ha autorizzato Moderna – che ora cambiare il suo nome in Spikevax, ndr. – anche per la fascia dai 12 ai 17 anni, mentre fino ad oggi lo era solo per i 18 anni in su. Avremo quindi una maggiore quantità di vaccino per tutte le età e dobbiamo continuare a stimolare gli over 50, ma da ieri per i giovani c’è un vaccino in più”.

La nuova campagna di comunicazione

Per incentivare alla vaccinazione, la Regione è pronta a lanciare la nuova campagna di sensibilizzazione per la somministrazione anti Covid-19.

Campagna che si concentrerà sul risultato ottenuto ad oggi, quindi i sessantamila che hanno la copertura vaccinale completa, mentre i testimonial saranno le stesse persone che, andando a vaccinarsi, hanno deciso (letteralmente) dimetterci la faccia”.

Cittadini ed i loro volti, per oltre 200 persone fotografate, donne e uomini dai 18 anni in su per lanciare la “fase due” della campagna di vaccinazione attraverso diverse parole chiave: le “vecchie” responsabilità, partecipazione, impegno e protezione, cui si aggiungono ora efficacia e risultati.

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