Portato a casa il bando “Qualità dell’abitare”, che mette in campo 30 milioni di euro – metà dei quali in arrivo da Roma –, per riqualificare quartiere Cogne, il Comune di Aosta sposta ora l’attenzione su quartiere Dora.
La Giunta del Capoluogo ha approvato una variazione urgente di Bilancio da 1 milione 199mila 100 euro – che serviranno per le spese di progettazione definitiva e quelle per gli espropri – di aderire al bando di rigenerazione urbana, messo in piedi via Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri lo scorso 21 gennaio.
Bando che prevede un tetto di 20 milioni di euro in tre anni per i Comuni Capoluogo. Aosta ha riaperto il “cassetto” dei progetti, chiedendo un finanziamento di 12 milioni 651mila 693,3 euro complessivi.
L’intervento
La decisione è ricaduta, si diceva, sul quartiere Dora. Gli interventi per i quali il Comune ha avanzato la richiesta sono: il collegamento viario e ciclabile a sud del quartiere (per 5 milioni 181mila 926,40 euro richiesti), l’Area a parco e quella per il gioco, piste ciclabili e pedonali (1 milione 559mila 371,64), la realizzazione di autorimesse interrate pertinenziali (2 milioni 846mila 950,40), i lavori di sistemazione di via Valli valdostane e la realizzazione di piste ciclabili tra la rotonda all’altezza della portineria della Cogne e l’incrocio con via Dora Baltea (1 milione 243mila 933,84) ed un nuovo collegamento ciclo-pedonale nord/sud all’interno del quartiere (1 milione 819mila 511 euro richiesti).
“Ricucire” la città
“Abbiamo cercato di cogliere le occasioni di finanziamento, dopo bando rivolto al quartiere Cogne, che sarà molto importante, abbiamo fatto richiesta anche per questi interventi individuando un quartiere bisognoso e più periferico”, spiega l’Assessore ai Lavori pubblici Corrado Cometto.
Il senso cercato dalla Giunta è quello di “collegare”: “È una scommessa molto delicata – prosegue Cometto –, perché i tempi sono strettissimi. Ed è una bella scommessa perché vuole cercare di creare l’unità in una città che attualmente, a causa delle barriere fisiche, non è possibile. Non solo, questi interventi puntano anche ad una rigenerazione interna al quartiere, con percorsi di cucitura e marciapiedi. Parti che sono nate in origine in maniera estemporanea e senza una visione organica del tessuto urbano”.
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