Conservatoire, nessuna “statizzazione”. La Regione tratta col Miur la mobilità dei docenti

12 Luglio 2019

Al Conservatoire la musica potrebbe cambiare pur rimanendo sostanzialmente la stessa.

Dopo i “nervi tesi” con la Regione, con l’Istituto superiore di studi musicali aostano pronto a passare sotto il controllo statale – con tanto di referendum interno tra i docenti praticamente plebiscitario – qualcosa si muove.

A spiegare l’evoluzione della trattativa, a margine della conferenza stampa sull’Anno scolastico 2018/19 è stata l’Assessora all’Istruzione Chantal Certan.

In sostanza, nessuna apertura verso la “statizzazione” del Conservatoire, ma un confronto con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca per riconoscere ai docenti della scuola musicale valdostana la parità di trattamento cui hanno diritto i Conservatori statali.

Diverse, infatti, sono le reprimende dei professori della Scuola tra le quali il rischio di esclusione dal comparto Afam – ovvero l’Alta formazione artistica, musicale e coreutica -, e l’impossibilità, per il corpo insegnanti, di non godere della mobilità né in entrata, assumendo nuovi docenti da fuori, né in uscita, con trasferimenti in altri Istituti.

Continuano i colloqui con il Miur – ha spiegato Certan -, ed entro il 30 settembre chi vuole essere ‘statizzato’ può farvi adesione. Il nostro Conservatorio non può in questo momento farlo, e credo che l’Amministrazione regionale non abbia intenzione andare in questa direzione. La norma di attuazione delega l’Educazione musicale alla Regione, e abbiamo chiesto al Ministero di modificarla affinché gli insegnanti possano chiedere i trasferimenti e altri accedere al nostro Istituto, oltre ad avere la disponibilità degli attuali finanziamenti statali per la parte didattica. A questo proposito ci siamo incontrati con il Capo di Dipartimento Valditara ed il senatore Lanièce e sembra ci sia buona intesa”.

Idem anche per questione Afam: “In ultimo abbiamo chiesto al Miur di entrare a far parte della rete dei Conservatori per non isolarci”.

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