Dalla Basilicata alla Valle d’Aosta come infermiere Covid: “Sogno un gemellaggio”
“Per me l’Italia è un Paese unico, intero, senza discriminazione. Valle d’Aosta e Basilicata sono regioni simili, piccole, e fatte di tanti paesini arroccati in montagna e collina. Spero che la Valle d’Aosta possa presto tornare a respirare, e spero di poter tornarci in vacanza e godere di questo splendido posto”. Da Ferrandina, in provincia di Matera, a Doues, e ritorno in 21 giorni: ad unire la Basilicata e la nostra regione è stata l’emergenza Covid-19 e la conseguente esperienza di Giovanni Aliuzzi come infermiere con la Protezione Civile all’interno della microcomunità.
“Sono arrivato il 19 aprile ed era da poco scoppiato il focolaio”, racconta. “Era tutto in fibrillazione, non ho avuto il tempo di fare affiancamento e sono stato subito catapultato in una situazione ed in una località nuova. Ho imparato tutto sul campo, anche dei cognomi per me impronunciabili”.
Nel giro di pochissimo, la microcomunità di Doues è stata rivoluzionata, con l’adozione di alcuni DPI mancanti e la creazione di un percorso pulito-sporco: “In una RSA non è facile perché gli spazi sono ristretti, ma dalla responsabile, dalla coordinatrice e dal personale infermieristico è stato fatto un lavoro notevole”. Ad essere rivoluzionata è stata anche la presenza e la turnazione infermieristica, all’interno di una struttura con ospiti con diverse patologie, anche psichiatriche.
“Sono soddisfatto del lavoro che ho fatto e dell’ambiente che ho trovato, mi sono da subito sentito parte del team. È stata un’esperienza bellissima”, continua il suo racconto Aliuzzi. “C’era un po’ di paura perché il virus è insidioso e basta una minima disattenzione perché scoppi un focolaio, come è successo in tante strutture. A Doues sono sempre state prese tutte le misure necessarie, con gli ospiti vedevo che da parte di tutti c’era sempre un rapporto di affezione, di sintonia, ma purtroppo non è bastato”.
Grazie all’amministrazione di Doues, ad Aliuzzi è stato fornito un miniappartamento: “Non potevo uscire nei giorni di riposo, ma potevo godere di un panorama stupendo. Voglio ringraziare apertamente le amministrazioni e la popolazione di Doues e di Ferrandina, che mi sono state vicine. Sogno un gemellaggio tra i due paesi”.
Poi, racconta un retroscena: “Ho trovato in micro il libro Buongiorno Valle d’Aosta, di Massimo Gramellini. Gli ho scritto raccontandogli la mia esperienza, e lui mi ha risposto ringraziandomi per quello che stavo facendo”.
Ora è tornato a casa, dove, nonostante il tampone negativo, sta affrontando un periodo di quarantena. E, per festeggiare la giornata internazionale dell’infermiere, ha composto questa poesia: