“Faccia a faccia” sul Piano della mobilità sostenibile. Il Comune incontra i cittadini
Il “pubblico” non era molto nutrito, ma le domande – e anche le perplessità – di (ma molto anche “attorno”) al Piano della mobilità sostenibile del Comune di Aosta, al momento pubblicato sul sito istituzionale a disposizione delle osservazioni dei cittadini, non sono mancate.
Una delle questioni solevate in sala è quella della partecipazione: “Secondo me deve essere reale, non fatta solo intervistando is cittadini – è una delle obiezioni sollevate -. Gli ingegneri e gli architetti sono un po’ gli attori della trasformazione del territorio. In questo senso la partecipazione, almeno per gli organi professionali, è stata nulla”.
Non solo: “Capisco gli obiettivi, sia quelli normativi sia quelli della politica. Si chiede solo un confronto, poi è chiaro che le decisioni sono politiche. Ma non possiamo limitarci a fare delle osservazioni al Piano, il confronto deve essere un po’ più alto”.
Inaspettatamente, qualche critica arriva anche per l’impianto stesso del Pums. Anzi, a meglio dire, su una certa qual “mancanza di coraggio” di fondo: “Perché non avete osato di più? – si chiede in sala -. Avete una Piano per i prossimi dieci anni, ma mio parere anche di più. Non sarà possibile realizzarlo in dieci anni, dobbiamo guardare più avanti. Per la ‘Porta sud’ della città, perché non pensare a dei collegamenti sotto il suolo? Perché non fare un enorme parcheggio con accesso dall’autostrada e da lì aprire ad una mobilità che permetta di arrivare in centro in uno/due minuti? Le altre città lo stanno facendo. Perché noi non le prevediamo? Ci sono a mio parere cose molto interessanti nel Pums, ma andrei anche oltre”.
C’è chi “esonda” dal Piano di per sé e dalla sua presentazione tout court: “Ogni mattina si vedono auto in doppia fila, a volte addirittura sulle ciclabili. Bisogna prevenire con delle azioni o anche solo con la presenza di un Vigile. I controlli vanno fatti, così come la prevenzione. E la mobilità sarebbe molto più scorrevole”.
A volte il discorso si lega alla riqualificazione degli spazi urbani: “È un problema il fatto che non si cerchi la bellezza delle nostre piazze ma si parli solo di viabilità – dice un altro cittadino. Ci sono spazi interessanti, ma trovo molta poca cura di quanto pedonalizzato. Non ho visto del ‘bello’, e di questo mi preoccupo”. E ogni riferimento all’Arco di Augusto è da considerarsi assolutamente voluto.
Cittadini e non
Presenti in aula – dopo le discussioni in Consiglio comunale e quelle negate in piazza Deffeyes -, anche i due consiglieri regionali in quota Forza Italia Mauro Baccega – dai lungi trascorsi nell’Assemblea cittadina – e Pierluigi Marquis.
Baccega, intervenendo in sala, ha spiegato: “30 giorni per le osservazioni dei cittadini su un percorso fatto da tecnici sono davvero troppo pochi per approfondire un numero di pagine e tabelle davvero abnormi. Arriveranno poche segnalazioni che non saranno accolte”.
Poi, nel merito, ha aggiunto: “Per questo Piano sembra siate partiti dal fondo. Prima bisogna abituare le persone ad andare a piedi e usare il trasporto pubblico. Questo avrebbe senso. Invece sembra vogliate trasformare Aosta come è successo nel 1973, ai tempi dell’austerity. È molto pericoloso quello che state facendo”.
Marquis è meno tranchant e concede qualcosa, ma le critiche non mancano: “Sono obiettivi ambiziosi – ha detto -, e tutto viene affidato a multimodalità. Avete evidenziato due grandi origini del traffico: quello che arriva da dentro la città e quello che da fuori. Per il primo, se parliamo di 4.200 macchine nelle ore di punta, ridurre del 15 per cento significa che 600 persone dovrebbero spostarsi in bicicletta, la mattina. Ma a muoversi sono anche le categorie fragili: mamme che portano i bambini a scuola, anziani. In una società che invecchia questo crea grandi difficoltà”.
Ma non solo: “Sulla carta questi obiettivi ci stanno tutti – ha aggiunto -, ma nella ci sono delle difficoltà. E ce ne sono ulteriori e aggiuntive per il fatto di andare in bicicletta d’inverno. Diverso è per il traffico che arriva in città da fuori: va portato in ‘contenitori’ esterni, organizzandosi per portare le persone in centro”. Poi la sponda con il collega di partito: “Si è partiti al contrario: si è fatta la ciclabile togliendo parcheggi, poi si pensa a come portare gente dentro Aosta”.
Le risposte del Comune
Sui tempi per le osservazioni e la partecipazione, Loris Sartore, assessore comunale alla Mobilità, risponde: “I tempi sono in realtà più lunghi, dato che considerando la pubblicazione della Valutazione ambientale strategica accetteremo le osservazioni dei cittadini per 45 giorni. Tempi adottati anche per altri strumenti di pianificazione più complessi. Riguardo la partecipazione abbiamo ascoltato una settantina tra Ordini professionali, amministratori, cittadini e stakeholders”.
Sulle difficoltà della mobilità da parte della popolazione Sartore aggiunge: “È evidente che non tutti possano usare la bicicletta e alcune neanche camminare – ha detto -. Ma proprio per l’attenzione alle persone fragili, ridurre pressione del traffico di chi fa solo tra i 3 e 5 km di media nell’area urbana consente a chi invece è obbligato a usare l’auto, perché ha problemi o anche perché arriva dalle frazioni collinari o le vallate laterali, a trovare facilmente parcheggio”.
E ancora: “Oggi il problema dei parcheggi è dovuto alle soste di lunga durata. Chi deve andare in un ufficio pubblico, un esercizio commerciale, rischia di girare a vuoto per un quarto d’ora per parcheggiare. Le soluzioni prospettate vogliono proprio agevolare chi deve spostarsi per forza con l’auto”.
Sulla questione della riqualificazione delle piazze interviene Lorenzo Bertuccio, supporto al Responsabile unico del procedimento del Comune: “C’è sempre stata una grande contrarietà alla chiusura di diverse piazze in Italia – ha detto -, e sollevazioni popolari per le pedonalizzazioni di alcune grandi zone. Però, quando poi sono state proposte le riaperture al traffico i cittadini e i commercianti stessi hanno fatto poi le barricate. Le indicazioni europee e nazionali sono quelle di riequilibrare rispetto una città auocentrica. Anche perché tanti spostamenti, come detto, sono sotto 3 km”.