L’annuncio di una nuova tv privata tutta valdostana a “The First Thursday” dedicato a comunicazione e marketing
Mettere al centro la persona. Questo sembra essere il primo punto da tenere a mente quando si fa marketing, da quanto è emerso nell’incontro sul tema di giovedì 1° dicembre in Cittadella dei Giovani. Come ha spiegato il nostro giornalista e moderatore dell’incontro Massimiliano Riccio, si tratta dell’ultimo appuntamento del nuovo format The First Thursday, ideato da Cittadella dei Giovani e BCC Valdostana con il patrocinio dell’Università della Valle d’Aosta. Dopo i due precedenti incontri di ottobre e di novembre, sul tema della smart agricolture e del turismo, l’attenzione si è spostata su nuove domande con cui Riccio ha introdotto gli ospiti, selezionati per essersi distinti in questo ambito: “In che modo il marketing e la comunicazione possono aiutarci a promuovere un’attività, un prodotto o un servizio, e come possiamo promuovere un territorio stesso come la Valle d’Aosta?”.
I saluti istituzionali
A rappresentare gli enti che hanno promosso l’iniziativa, sono stati Jean Frassy, direttore della Cittadella dei Giovani, Anna Maria Alessandra Merlo, delegata rettorale per la comunicazione dell’Università della Valle d’Aosta, e Fabio Bolzoni, direttore generale della BCC Valdostana. Il coinvolgimento dei rispettivi enti è stato in tutti i casi motivato da un’attenzione particolare per la popolazione giovanile valdostana, di cui all’incontro era presente una rappresentanza. “Siamo una struttura che si rivolge ai giovani e quindi abbiamo immaginato dei contesti potenziali dove potranno trovare la propria strada professionale”, ha esordito il padrone di casa Frassy. Comunicazione e marketing sono fondamentali anche per istituzioni come banche e università, come ha spiegato Merlo: “Mentre in passato le università ritenevano di non dover comunicare e avevano un’impostazione austera e poco dialogica, oggi invece non solo insegnano comunicazione, ma devono anche farla”. “Per noi che siamo l’unica banca di credito cooperativo della Valle d’Aosta, la comunicazione e il marketing è il nostro pane”, ha confermato Bolzoni, “e riteniamo che una banca del territorio debba stare in mezzo ai giovani per innovare e rinnovarsi”.
Il primo case history: Simone Marengo
Il primo protagonista è stato Simone Marengo, titolare della Marengo Marketing Srl, l’agenzia di marketing di Aosta, Google Partner, che da diversi anni gestisce operativamente le campagne pubblicitarie di Ristoratore Top e Plateform su Google, Facebook e i social. Marengo, che a ottobre è stato invitato a parlare di temi simili alla III edizione del Forum della Ristorazione organizzato da Ristoratore Top, è intervenuto con una relazione sulla “Pubblicità online per ristoranti: come ottenere il massimo da Google e social media”. Portando l’esperienza della sua azienda, che è oggi uno dei punti di riferimento in Italia nella gestione di progetti di marketing nei settori della ristorazione e dell’ospitalità, Marengo ha tenuto una vera e propria conferenza specialistica in cui ha portato come esempio il caso concreto di uno dei suoi clienti per mostrare cosa si cela dietro alle prenotazioni online, alle storie di Instagram e ai rating dei nostri ristoranti preferiti.
Creative Harbour di Simone Lattanzi: il marketing dal locale al globale
La start-up di cui Simone Lattanzi è cofondatore nasce da un progetto di “tre folli che durante la pandemia, quando non si poteva viaggiare, decidono di lanciarsi in una piattaforma per Digital Nomads”. Quello dei nomadismo digitale, insieme allo smart working e alla yolo economy, è un fenomeno che si sta affermando sempre di più: “Durante la pandemia abbiamo scoperto che per essere produttivi non dobbiamo più essere legati a un luogo, si sono cancellati i perimetri locali e siamo davvero diventati cittadini globali, in un modo sempre più fluido e terreno fertile per nuovi mercati e nuovi trend”. Creative Harbour nasce proprio per approfittare di questo cambio di mentalità e per permettere una maggiore libertà tanto nel lavoro quanto nella vita privata, sfruttando quelle che secondo Lattanzi sono le due chiavi del successo nel marketing: “Bisogna avere innanzitutto chiaro il proprio perché: il marketing non è solo un modo per vendere qualcosa ma ormai entra nel prodotto, lo crea da dentro. E poi mettere la persona al centro, mantenendo sempre il contatto con il proprio target”.
Cave Gargantua: il successo di un’azienda cresciuta grazie a una comunicazione efficace
Laurent Cunéaz, co-proprietario della Cave Gargantua, e Andrea Menegazzi di SNAP Marketing hanno quindi contribuito con la testimonianza di un’azienda del territorio, che si è imposta sul mercato anche grazie a una strategia di marketing coraggiosa e innovativa. Nel loro dialogo sull’importanza del marketing digitale, l’accento è stato posto proprio sulla necessità di pensare in grande e di investire sulla comunicazione, anche in una realtà piccola come quella valdostana: “Proprio perché sono partito dal nulla, ho voluto dare importanza fin da subito alla comunicazione, senza fare come molti che la crocettano come ‘cose su cui investire poi’”, ha spiegato Cunéaz. “Uno dei punti di forza è anche il carattere e la personalità forte di Laurent e André”, ha continuato Menegazzi, “ma anche il fatto di aver creato una Community Cave Gargantua, cercando un rapporto concreto con le persone e non solo digitale, organizzando ad esempio un incontro annuale per il compleanno dell’azienda”.
Come promuovere un territorio: la missione dell’Office Régional du Tourisme
“Il marketing e la brand identity del territorio: Valle d’Aosta sounding” è lo spazio in cui ha parlato Gabriella Morelli, direttrice dell’Office Régional du Tourisme, che ha sottolineato la difficoltà nel definire la brand identity non di un prodotto o di un’azienda, ma di un territorio: “Il titolare dell’azienda Valle d’Aosta non esiste: i titolari sono tutti gli operatori turistici, ma anche tutti i residenti che costruiscono l’atmosfera e l’anima della terra che promuoviamo e comunichiamo”. Durante il suo intervento, sono stati mostrati al pubblico gli spot pubblicitari della Valle d’Aosta in tv, l’ultimo dei quali è stato appena presentato. Anche nel caso della comunicazione di una destinazione, non bastano i social media ma contano soprattutto il passaparola e la condivisione da parte degli utenti: “L’ultima fase della comunicazione è quella in cui interviene il consumer, che ormai è diventato un prosumer, ovvero anche un promoter”.
Con Netweek la Valle d’Aosta arriva in tv
Direttore marketing del Gruppo Netweek, con “That’s the press, baby!” Giorgio Iegiani ha chiuso gli interventi del pomeriggio. Con un modo di fare frenetico e carico di verve — ritmo motivato anche dall’ora ormai tarda e dalla vista del promettente buffet — Iegiani ha esemplificato col suo stesso atteggiamento quello che, a suo parere, conta nella comunicazione: “Si è parlato di mettere al centro la persona, e allora mettiamo al centro questo pubblico, che vuole una comunicazione più rapida ed efficace!”. Leader nell’informazione locale, il Gruppo Netweek, che comprende 58 testate locali del Nord Italia e 50 quotidiani online, tra cui Aostasera.it, con una produzione media giornaliera di 10 000 news, è la testimonianza che i territori come l’editoria e i settimanali sono “tutt’altro che morti”. Iegiani ha concluso con uno scoop: “A gennaio, il 70% della Netweek sarà posseduto da famiglie che fanno tv locale e abbiamo deciso di lanciare questa operazione in Valle d’Aosta. Quindi ci vediamo sul canale 15 del digitale terrestre, che verrà acceso il 17 dicembre e lanciato poco dopo!”.
La giornata si è conclusa con un aperitivo a km zero, preparato dall’Unione Regionale Cuochi Valle d’Aosta, con il Consorzio Vini della Valle d’Aosta come wine partner, che ha rappresentato un evento nell’evento, in cui è stato possibile gustare un bianco e un rosso di Cave Gargantua presentati direttamente dal proprietario.