Parcheggi Nuv, il decreto del Demanio c’è. Per aprirli, però, mancano i collaudi
Il problema è noto, ed ultimamente – complice l’esasperazione dei commercianti della zona, sfociata in una petizione consegnata alla Presidenza del Consiglio regionale – è tornata agli onori di cronaca.
Oggi, mercoledì 23 ottobre, il discorso è tornato anche in Consiglio comunale ad Aosta. E insomma, quando sarà possibile aprire, ed usare, i 200 parcheggi – fatti e finiti – della Nuova Università?
La risposta, in realtà, non si sa ancora di preciso ma qualcosa si muove.
Alla mozione portata in aula da Lorenzo Aiello (CasaPound), infatti, che chiedeva la presa in carico da parte del Comune della struttura, l’Assessore ai Lavori pubblici Antonino Malacrinò dà anzitutto una notizia: il decreto di espunzione da parte del Demanio – essenziale per “sbloccare la pratica perché cede il parcheggio alla regione, che dovrà a sua volta consegnarlo al Comune – è stato firmato.
A mancare, “step” finale, sono i collaudi: “Sul passaggio di proprietà – spiega Malacrinò – c’è il vincolo di collaudo da parte di Nuv, perché l’area effettivamente è ancora un cantiere. Da sempre abbiamo chiesto di entrare in possesso del parcheggio, anche dopo il decreto di espunzione per il passaggio dal Demanio al Comune. La risposta data è che il passaggio si farà dopo i collaudi”.
Poi Malacrinò fa un po’ di cronistoria recente sulle trattative: “Abbiamo sollecitato questo passaggio ancora a luglio e l’Agenzia del Demanio sembra intenzionata ad accelerare i tempi. In una nuova riunione, il 18 settembre, siamo stati confortati da Nuv sull’esecuzione di questi collaudi che sembra possano terminare con la fine di ottobre. È stata quindi ventilata la possibilità della consegna anticipata dell’opera”.
Possibilità, come spiega ancora l’Assessore, diventata più certa due giorni dopo, il 20 settembre, quando la Regione ha inviato una in Municipio proprio per anticipare i passaggi proprietà previa la disponibilità del Demanio.
Ergo, il Demanio deve rispondere ma la Regione apre alla consegna anticipata.
L’incognita, ancora una volta, è quella dei tempi: “A 90 giorni dalla fine dei collaudi si può fare il passaggio, ma è complicato: il Demanio deve cedere la proprietà alla Regione che deve cederla a sua volta al Comune, che prima di prenderla deve avviare i controlli. Non è facile da capire ma certe procedure sono lentissime, abbiamo aspettato un anno il decreto di espunzione che ora c’è, e c’è l’apertura sia dal Demanio sia dalla Regione. C’è la possibilità di attivare un’altra procedura senza i collaudi, ma è da valutare”.