Piazza San Francesco senz’auto? Il “no” di Confcommercio
Il nuovo “look” di piazza San Francesco disegnato lo scorso Consiglio comunale dal sindaco di Aosta Fulvio Centoz? “Non s’ha da fare”.
Il futuro dell’area ipotizzato dal Primo cittadino del Capoluogo non piace a Confcommercio Valle d’Aosta che, in una nota, si mette di traverso: “Vogliamo discutere con la Giunta possibili altre soluzioni per evitare che gli aostani e i residenti siano esclusi dallo shopping e dalla passeggiata in centro, ai quali parteciperanno solo i turisti ‘scaricati’ dai pullman a est e a ovest della città”.
Anzitutto una questione di condivisione, con Confcommercio che spiega come “rendere bella una città, un paese, un villaggio o rendere accogliente un territorio è compito di una buona, sana e responsabile amministrazione, che deve però operare in sinergia con le varie categorie attive sul territorio”.
Poi l’affondo: “Per Confcommercio, infatti – si legge ancora –, la chiusura alle auto di piazza San Francesco ad Aosta, ipotizzata dal sindaco, rappresenterebbe un nuovo duro colpo alle attività commerciali del centro di Aosta, che perde altri 50 posti auto”.
O meglio, spiega il Presidente Graziano Dominidiato: “La scelta di chiudere anche San Francesco senza soluzioni alternative impedisce ad anziani e a persone che ne hanno necessità di accedere per brevi commissioni nel centro città, ma soprattutto per evitare che una piazza svuotata al servizio di pochi rimanga una piazza spoglia così come sta succedendo per piazza Arco di Augusto”.
Da qui la richiesta di “un Tavolo tecnico per valutare congiuntamente le migliori soluzioni possibili per rendere più bella e vivibile la Città tenendo però presenti gli aspetti turistici, commerciali e sociali”, che “prima di liberare le piazze dalle auto” possa mettere in campo un piano B.
“Pensiamo a creare una città a misura di cittadino e di consumatore – chiude Dominidiato – operando per elevare la qualità della vita che non necessariamente vuole dire togliere ovunque le auto se non si sono create prima le condizioni per consentire a chiunque di accedere al centro storico”.