San Grato, il patrono porta ad Aosta un nuovo sacerdote

05 Settembre 2020

“Prima del diaconato ero un po’ intimorito, mentre ora la paura che sento è più simile all’attesa: è la trepidazione di fronte a questo progetto così grande, è una ‘strizza’ calda, che non gela il sangue”. Queste le emozioni di Alessandro Valerioti, classe ’89, a pochi giorni dalla sua ordinazione, che è stata preceduta da una settimana di esercizi spirituali in compagnia di don Renato Roux presso il Santuario di Oropa.

“Sono tornato da questi giorni di preparazione pacificato e sereno. Anche se sono l’unico seminarista ad essere ordinato quest’anno, ho la certezza di non essere da solo: in questi anni sono stato accompagnato da tante persone, che saranno insieme a me anche quando mi stenderò da solo sul mosaico del pavimento della Cattedrale per essere consacrato” racconta Alessandro, che sottolinea l’importanza dei numerosi incontri compiuti nel suo cammino di fede. 

Il suo percorso l’ha infatti visto impegnato in diverse parrocchie valdostane, dove ha potuto fare conoscenze che gli hanno dato speranza e coraggio per affrontare i “tanti momenti di luce e i pochi di ombra” che si sono susseguiti nei suoi sette anni di seminario. Dopo aver frequentato l’IPRA di Châtillon, Alessandro ha lavorato per qualche anno, decidendo di entrare in seminario a 23 anni “per rispondere a una chiamata d’amore che arriva dal Signore e per seguire una vocazione nata in famiglia, nel mio lavoro e nell’oratorio Valdigne dove sono cresciuto”.

Proprio nella parrocchia San Cassiano di La Salle, il suo paese d’origine, Alessandro ha trascorso i suoi primi anni da seminarista, proseguendo in Cattedrale e accompagnando poi per un anno il cappellano dell’ospedale di Aosta nelle visite ai malati oncologici dell’Hospice.  “Sono state esperienze diverse che hanno contribuito, ognuna a suo modo, a offrirmi un arricchimento totale” rivela Alessandro, che da dicembre è in servizio in qualità di diacono a Châtillon, Pontey, Emarèse e a Saint-Germain, a Montjovet. Sarà però la sua chiesa di origine, a La Salle, ad ospitare la sua prima messa domenica 13 settembre alle ore 10.30.

Nel frattempo, a più di un anno di distanza dall’ordinazione del coscritto don Paolo Viganò, Alessandro illustra così la propria vocazione sacerdotale: “Si tratta di qualcosa di più di un lavoro: per me è come un matrimonio. Quando si celebrano le nozze, non si sposano soltanto due persone, ma anche l’intera comunità a cui appartengono. Allo stesso modo, io mi sento parte di un progetto di amore molto più grande, che comprende anche tutti coloro che mi hanno accompagnato in questo percorso. L’ordinazione sacerdotale e il matrimonio rappresentano due diversi ruoli nella comunità dei fedeli, ma hanno lo stesso valore: quello di santificare la Chiesa“.

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